sabato 15 gennaio 2011

C'E' CHI PERDE UN REFERENDUM, E C'E' CHI PERDE LA DIGNITA'

Il referendum a Mirafiori si è chiuso. Hanno vinto i SI.
Hanno vinto i SI con 2735 voti (54%), mentre i NO ne hanno presi 2325 (46%).

Tra i voti dei SI, ben più di 400 arrivano dagli impiegati, mentre tra i lavoratori i SI prevalgono di soli 9 voti. Questo a fronte del fatto che per il NO erano schierati solo FIOM e i sindacati di base, che alle ultime elezioni dell'RSU aveva ottenuto rispettivamente circa il 20% e il 2%.

Inoltre secondo un'indagine ("Termometro Politico" in collaborazione con dottorandi di ricerca di varie università italiane e straniere) il 70% di coloro che hanno votato "sì" lo hanno fatto perché "necessario per salvare il posto di lavoro". Al contrario, l'81% di chi ha votato "no" l'ha fatto perché considera "un ricatto" quello di Marchionne.

La FIOM e quasi il 50% degli operai FIAT hanno dunque perso il referendum. Forse anche gli altri lavoratori d'Italia hanno perso qualcosa. Ma c'è chi ha sicuramente perso ben di peggio, ha perso la dignità.

Se certi personaggi schierati per il SI, come Berlusconi, Sacconi e Capezzone probabilmente questa parola non sanno neppure cosa significhi, avendola perduta al momento della nascita, altri da oggi faranno certamente più fatica a guardarsi allo specchio:
Marchionne, Angeletti e Bonanni e i loro sindacati oggi filo-padronali, "ma anche" mister "ma anche" Veltroni, l'attuale sindaco di Torino Chiamparino, il candidato a futuro sindaco di Torino (speriamo di no) Fassino, il "rottamatore" (degli operai?) Renzi, e in generale il cerchibottismo della dirigenza PD (con poche, pochissime eccezioni), a partire da Bersani, che ha detto che il PD è l'unico partito ad avere le idee chiare su Mirafiori. Infatti, tutti gli altri non c'hanno capito un cazzo di quello che ha detto, probabilmente le sue "idee chiare" non sono uscite dall'ultima direzione e sono rimaste dentro al PD.

Ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno che sicuramente non ha esitato a prostrarsi davanti a Marchionne.

A tutti questi, accomunati dalla volontà di far pagare la crisi e i ricatti ai più deboli, auguriamo un giorno di finire in catena di montaggio, per 10 ore al giorno, potendo votare solo sindacati padronali (ma questo non è un problema per loro, già lo farebbero), cronometrati, per 1.300 euro al mese.

Sono la feccia della società.

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