martedì 18 gennaio 2011

L'OPERAIO CHE VOTA LEGA


Politicamente il voto di mirafiori porta ad alcune riflessioni interessanti rispetto ad un luogo comune di questi anni, quello dell'operaio iscritto alla FIOM che vota Lega Nord. Quel 46% di lavoratori che, nonostante il ricatto, ha votato no a testa alta, può sentirsi rappresentato dal partito di Bossi e di Cota?

Sappiamo bene che l'accordo di Mirafiori riguarda tutti noi, che cambia radicalmente il rapporto tra capitale e lavoro, è un colpo di reni della borghesia più reazionairia politicamente ben rappresentata da parte del PD e dal governo con Sacconi, Berlusconi e la Lega Nord, con Cota, Governatore del Piemonte che dichiara: "Penso che ai lavoratori interessi lavorare. L'accordo di Mirafiori garantisce lavoro ed investimenti. Dunque è normale che i lavoratori siano d'accordo e i sindacati sottoscrivano. E chi non sottoscrive, rimane da solo".

Per quanto tempo ancora gli slogan di "Padroni a casa nostra" e di "Roma Ladrona" e le pagliacciate dei vari esponenti leghisti riusciranno a distogliere l'attenzione dalle questioni politiche principali che coinvolgono questo partito?

I cittadini, i lavoratori aprano gli occhi davanti al grande inganno leghista: un partito al governo per 8 degli ultimi 10 anni che ha collezionato solo fallimenti politici ma che ha ben saputo infilarsi in tutti i luoghi del potere economico (come abbiamo visto anche nella nostra provincia con l'affare Lusetti), un partito pienamente padronale ma che si spaccia per operaio.

Questa è la Lega, il partito che per 15 anni si è assunto la responsabilità di tenere in piedi i governi Berlusconi.

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