
Politicamente il voto di mirafiori porta ad alcune riflessioni interessanti rispetto ad un luogo comune di questi anni, quello dell'operaio iscritto alla FIOM che vota Lega Nord. Quel 46% di lavoratori che, nonostante il ricatto, ha votato no a testa alta, può sentirsi rappresentato dal partito di Bossi e di Cota?
Sappiamo bene che l'accordo di Mirafiori riguarda tutti noi, che cambia radicalmente il rapporto tra capitale e lavoro, è un colpo di reni della borghesia più reazionairia politicamente ben rappresentata da parte del PD e dal governo con Sacconi, Berlusconi e la Lega Nord, con Cota, Governatore del Piemonte che dichiara: "Penso che ai lavoratori interessi lavorare. L'accordo di Mirafiori garantisce lavoro ed investimenti. Dunque è normale che i lavoratori siano d'accordo e i sindacati sottoscrivano. E chi non sottoscrive, rimane da solo".
Per quanto tempo ancora gli slogan di "Padroni a casa nostra" e di "Roma Ladrona" e le pagliacciate dei vari esponenti leghisti riusciranno a distogliere l'attenzione dalle questioni politiche principali che coinvolgono questo partito?
I cittadini, i lavoratori aprano gli occhi davanti al grande inganno leghista: un partito al governo per 8 degli ultimi 10 anni che ha collezionato solo fallimenti politici ma che ha ben saputo infilarsi in tutti i luoghi del potere economico (come abbiamo visto anche nella nostra provincia con l'affare Lusetti), un partito pienamente padronale ma che si spaccia per operaio.
Questa è la Lega, il partito che per 15 anni si è assunto la responsabilità di tenere in piedi i governi Berlusconi.
Nessun commento:
Posta un commento