In questi ultimi giorni numerosi soggetti (lavoratori del Comune, forze politiche, organizzazioni sindacali, la componente genitori del “Comitato di gestione” delle scuole dell’infanzia e, in ultimo, l’Amministrazione comunale per voce del Sindaco) sono intervenuti in merito alla futura gestione dei servizi educativi e alla stabilizzazione del personale precario del Comune di Cavriago. Rispetto alle tante cose dette, alcune oggettivamente vere altre meno, emerge un punto centrale: chi è sotto battuta e chi sta drammaticamente soffrendo di questa situazione sono i lavoratori tutti, siano essi precari oppure con un contratto a tempo indeterminato. Occorre denunciare questo con assoluta chiarezza e indicare le responsabilità che hanno prodotto questo contesto.
Cosa e chi ha determinato lo status quo è presto detto. Ha ragione il Sindaco ad individuare una responsabilità generale nei confronti del precedente governo di centro-destra che ha impedito e bloccato le assunzioni nella pubblica amministrazione, purtroppo però, Delmonte, dimentica e svicola da sue precise responsabilità. Il governo attuale nella precedente Finanziaria (e in modo diverso anche in questa) ha dato la possibilità agli enti locali di programmare e attivare politiche di stabilizzazione del proprio personale precario. Tale opportunità è stata colta immediatamente da molti Comuni della nostra provincia (in particolare dal Comune di Reggio Emilia), mentre il Comune di Cavriago negli ultimi 12 mesi ha preferito mantenere inalterata la situazione contrattuale dei suoi 34 lavoratori precari non attivando nessuna procedura selettiva e concorsuale che avrebbe permesso la loro stabilizzazione.
Ma non è finita. In una logica di stabilizzazione organica del pubblico impiego la Finanziaria in corso di approvazione impedisce di fatto agli enti locali l’assunzione con contratti atipici e la proroga delle co.co.co. esistenti. Il Sindaco sostiene che per far fronte a questo vincolo occorra esternalizzare il personale dei servizi educativi in modo da creare uno spazio nelle spese di personale del bilancio comunale funzionale alla stabilizzazione dei precari. Posto che anche questa esternazione non è corretta (infatti un precario per essere assunto a tempo indeterminato deve vincere un concorso pubblico), l’Amministrazione ha creato di fatto le condizioni per il grave conflitto esistente tra il personale delle scuole (che non vuole giustamente essere esternalizzato) e il personale precario (che vuole giustamente essere stabilizzato).
Come si esce da questo empasse? Rifondazione comunista di Cavriago ha già da tempo fatto la propria proposta insieme a tutto il coordinamento PRC della Val d’Enza: costituire l’Unione dei Comuni del distretto. Tale forma consentirebbe da un lato di mantenere pubblici i servizi e dall’altro di stabilizzare il personale precario. Stiamo attendendo risposta da 6 mesi.
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