martedì 19 febbraio 2008

SCUOLE COMUNALI, LAVORATORI PRECARI E UNIONE DEI COMUNI

COMUNICATO STAMPA

In questi giorni l’Amministrazione del Comune di Cavriago sta decidendo due questioni di primaria importanza: la prima riguarda la futura organizzazione dei servizi educativi, la seconda la stabilizzazione dei lavoratori precari che operano all’interno degli altri servizi comunali.
La soluzione che l’Amministrazione pare stia per adottare consisterebbe nella creazione di un’azienda speciale per la gestione dei servizi educativi in cui verrebbe trasferito tutto il personale delle scuole (compresa, immaginiamo, la parte amministrativa): in questo modo si libererebbero spazi nella spesa corrente relativa al personale tali da permettere nuove assunzioni a tempo indeterminato rispettando così i vincoli imposti dalla Finanziaria 2008. Il Sindaco in queste settimane ha fatto numerose dichiarazioni ai giornali sostenendo che l’azienda speciale è un ente pubblico a tutti gli effetti e che quindi il personale che sarà trasferito in questo nuovo contenitore vedrà conservato il proprio status e tutti i diritti acquisiti. Addirittura Delmonte si è spinto oltre dichiarando che l’unica cosa che cambierà per questi lavoratori sarà solo “l’intestazione della busta paga”.
Purtroppo, come spesso accade con questa Amministrazione, le cose non stanno esattamente così. Il Testo Unico sul Pubblico Impiego (d.lgs 165/2001) elenca infatti all’art.1 (comma 2) cosa e quali sono le Pubbliche Amministrazioni a cui applicare le "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", e l’azienda speciale non rientra in questo elenco. Cosa significa questo? Ad esempio che una maestra che ha vinto un concorso per lavorare nelle scuole comunali e che viene trasferita nell’azienda speciale perde il diritto soggettivo alla mobilità esterna (cioè in altri Comuni) e la possibilità di essere spostata in altri servizi del Comune (cosa storicamente sempre avvenuta per alleviare le fatiche di un lavoro particolarmente usurante come questo).
Come fare allora per mantenere pubblici i servizi, conservare i diritti acquisiti delle insegnanti e permettere la stabilizzazione dei lavoratori precari? Rifondazione comunista di Cavriago ha già da tempo fatto la propria proposta insieme a tutto il coordinamento PRC della Val d’Enza: costituire l’Unione dei Comuni del distretto, cioè istituire un nuovo Ente Locale che possa in forma sovracomunale programmare e gestire diversi servizi in modo più efficiente e razionale. Rispetto a questa proposta Delmonte ci ha accusato di “essere solo a caccia di poltrone”. Posto che se la nostra “stella polare” in questi anni fosse stata la “poltrona”, conoscendo il modus operandi del nostro primo cittadino, sarebbe bastato davvero poco per ottenerla, vorremmo fare notare al Sindaco che un’Unione dei Comuni sta per essere realizzata tra i Comuni di Scandiano, Casalgrande, Castellarano e Rubiera dove a governare non ci sono certamente Sindaci di Rifondazione comunista. L’Unione che si sta concretizzando nel “Distretto Ceramiche” risponde in modo congruente alle stesse finalità evidenziate da noi: pubblicità, efficienza, razionalità e miglioramento dei servizi. I Sindaci di quei Comuni sono forse dei pericolosi sovversivi a “caccia di poltrone” o sono semplicemente dei lungimiranti amministratori attenti ad una buona gestione della “cosa pubblica”?
Oltre alla prevedibile risposta di Delmonte vorremmo sapere cosa ne pensano della nostra proposta gli altri Sindaci dei Comuni della Val d’Enza.

Nessun commento: