venerdì 8 giugno 2007

LAICITA’ E REGISTRO DELLE COPPIE DI FATTO: LA (IN)COERENZA DEL SINDACO DELMONTE

COMUNICATO STAMPA

Nel Consiglio Comunale dello scorso 28 maggio è stato presentato dal gruppo della “Casa delle Libertà” un ordine del giorno che aveva per titolo “Valorizzazione e sostegno della famiglia quale valore e nucleo fondamentale della società”. L’ODG, basato su una premessa ricca di interpretazioni giuridiche molto forzate e ideologiche, impegnava il Consiglio “a riconoscere la centralità della famiglia come soggetto referente per la definizione di adeguate politiche sociali” invitando al contempo il governo nazionale “a non presentare disegni di legge volti ad equiparare la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio alle coppie di fatto”. Tutto ciò accompagnato da una presentazione e dalle successive repliche degli esponenti della “Casa delle Libertà” intrise di quel dogmatismo cattolico intollerante tanto caro all’attuale Pontefice e ai vertici della CEI.
Il voto ha però avuto un epilogo che non ci aspettavamo. Scontati i due voti favorevoli delle destre e quelli contrari del nostro gruppo consiliare, assolutamente inaspettata l’astensione dell’intero gruppo dell’Ulivo cavriaghese: DS, socialisti e verdi tutti asserviti alle posizioni teodem della Margherita locale.
La cosa che ci ha lasciato ancor più sconcertati è stato l’atteggiamento dei consiglieri dei democratici di sinistra: nessuno di loro è intervenuto per motivare in qualche modo la propria imbarazzante e incredibile astensione. Nessun consigliere e tanto meno il Sindaco. Lo stesso Sindaco che meno di un anno fa si era iscritto per primo con la sua compagna all’unico “Registro delle coppie di fatto” comunale presente nella provincia di Reggio Emilia (attivato su nostra proposta) e che per questo era corso a farsi intervistare dai giornali e dalle televisioni locali. E allora chiediamo al nostro “ex-Zapatero” Delmonte: dov’è la coerenza?
In attesa di una risposta prendiamo atto di questa situazione e del fatto che ancora una volta (dopo l’altra sorprendente mozione della maggioranza dello scorso novembre di solidarietà al Papa dopo i fatti di Ratisbona) il valore della laicità, che da sempre contraddistingue Cavriago e la sua storia, viene difeso e garantito unicamente da Rifondazione comunista.

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