martedì 13 luglio 2010

APPELLO IN FAVORE DEGLI ISTITUTI CULTURALI

Riceviamo e pubblichiamo:
La manovra finanziaria in discussione al Parlamento prevede una riduzione del 50% del contributo statale agli istituti culturali. Se tale riduzione dovesse essere confermata, gli istituti culturali vedrebbero fortemente ridimensionata la propria attività. In tale elenco figura anche l'Istituto Alcide Cervi.
L'Associazione delle istituzioni di cultura italiane ha lanciato un appello onde palesare al Governo che in Italia esiste una volontà da parte dei cittadini a non svalutare, impoverendola, l'offerta culturale del nostro Paese. A seguito dei tagli infatti diversi Enti e Associazioni vedrebbero messa
seriamente a rischio la propria sopravvivenza poiché, non essendo a scopo di lucro pur svolgendo ruoli fondamentali all'interno della società, non potrebbero mantenere le sedi e il personale – spesso già ridotto al minimo indispensabile.
Anche l'Istituto Cervi chiede di sottoscrivere l'appello dell'Associazione delle istituzioni di cultura italiane che segue, riportando in calce il vostro nome, cognome, città, indirizzo e-mail e re-inoltrandolo all'indirizzo di posta elettronica stampa@istitutocervi.it, scrivendo 'Appello' nell'oggetto della mail, per aiutarci in questa battaglia a favore della cultura e della Memoria.

Questo il testo dell'appello:

Quali utenti delle biblioteche, degli archivi e dei musei degli istituti culturali italiani, nonché fruitori dell’attività di ricerca e di formazione da essi perseguita, auspichiamo vivamente che vengano revocati i pesanti tagli ai contributi statali previsti dall'attuale manovra finanziaria.
La possibilità di consultare libri, periodici e documenti archivistici, di accedere a reperti museali, di fruire dei risultati di importanti e originali ricerche costituisce un aiuto prezioso alla nostra attività di studiosi e di studenti.
Se queste istituzioni fossero costrette dalla riduzione dei contributi a ridimensionare drasticamente il servizio al pubblico e a ridurre le iniziative di ricerca e di formazione, le conseguenze sulla nostra attività sarebbero molto gravi e i nostri studi ne risentirebbero in maniera notevole.
Giudichiamo molto negativamente ogni taglio ai finanziamenti di istituti che conservano e rendono disponibili documenti, archivi, letteratura di assoluta rilevanza per la storia e la cultura europea e svolgono una intensa attività di ricerca.

L'Associazione delle istituzioni di cultura italiane (AICI)

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