mercoledì 24 giugno 2009

ANTEPRIMA FESTA DI LIBERAZIONE 3: W.A.V.E. e EMILY COUNTY FOLK in CONCERTO!


La prima serata si apre con un concerto di due band. Iniziano i “cugini” montecchiesi dei W.A.V.E, che così si descrivono sul loro profilo myspace:

W.a.v.e., nella sua più recente formazione, è una stratificazione di conoscenze e influenze, che si manifesta principalmente nella performance musicale, anche se non mancano altre ramificazioni creative. W.a.v.e. nasce come gruppo unplugged nel 2006, circa cento anni dopo la conclusione dell’affare Dreyfus, con la scarcerazione del povero ufficiale. Il primo concerto è unplugged e contiene già il seme delle caratteristiche tipiche del gruppo: ricercate riproposizioni di brani storici del pop e del rock, che il gruppo amalgama e impasta in una maniera che è stata definita “raffinata ed ironica”. Le influenze sono a 360 gradi: dal pop all’heavy metal, dal rock’n’roll alla new wave, passando anche dalle parti del blues e del jazz. Senza dimenticare Aleister Crowley, Orson Welles, Nikola Tesla, Reginald Scot, Francis Tumblety, Pierre Bouillon, Charlier e Arno Penzias. Il seme germoglia, e attraverso alcuni importanti palchi di Reggio Emilia e provincia, dall’acustico passa all’elettrico e ritorno, cominciando a proporre anche composizioni originali. I componenti di W.a.v.e. continuano a battere la strada del ri-arrangiamento, attingendo dai più vari generi per assemblare il loro pasticcio sonoro. Nasce così la definizione del genere cui gli W.a.v.e. fanno riferimento, il "Postmodern Pastiche", che può anche essere abbreviato in Po.P. E si ritorna da capo. Il lettore più curioso potrebbe ancora chiedersi perché W.a.v.e., in tutto questo, è anche un acronimo. Ma nessuno sembra ancora in grado di trovare una risposta a questo enigma.

Il gruppo è formato da Luca Bedeschi (batteria), Valerio Benassi (chitarra, piano e tastiere, cori), Salvatore Caporale (chitarra e cori), Giovanni di Raimo (voce), Luca Speroni (basso, cori).

Visitate anche il loro sito http://www.waveland.it/


Proseguono la serata gli EMILY COUNTY FOLK, e partiamo dai componenti del gruppo: Matteo Carbognani (voce, chitarra acustica) Alessandro Stocchi (fisarmonica, armonica e tastiera) Marco Aiello (batteria, percussioni) Nicolas De Francesco (basso elettrico e acustico) Giacomo Gerboni (mandolino) Elena Adorni (violino) Dario Caradente (flauto traverso, irish-whistle). Già dagli strumenti possiamo comprendere qualcosa della loro musica.

E sul loro profilo myspace leggiamo:

La terra a volte parla. Ci racconta le storie antiche e vicine che l’hanno segnata nel profondo attraverso il sangue ed il coraggio. La terra a volte canta. Si fa sentire con il rumore del vento che accarezza il grano d’estate. La terra a volta insegna. Ci spiega attraverso il sapore nero del vino ad apprezzare i suoi frutti di tradizione. Ma per sentirla parlare, cantare, spiegare, bisogna saper ascoltare. Solo così le storie diventano parole, il vento violino e il vino la danza. Gli Emily County Folk attraverso la loro musica vogliono dare voce alla loro terra, l’ Emilia. Dal 2006 iniziano a raccogliere le note allegre della tradizione irlandese, le poesie di Fabrizio De André, i racconti di vecchi partigiani, mischiando il tutto con il suono della fisarmonica, del flauto, del violino e del mandolino, attaccandosi al profondo delle loro radici, per resistere ad un mondo degli anni zero che poco gli appartiene. Così iniziano, per caso, un viaggio carico di parole per pensare e musica per ballare, che partendo da Parma, la loro città, batte in lungo e in largo la via Emilia, passando dalle strade del Buskers Festival di Ferrara, camminando a fianco dell’ ANPI, giungendo in quei posti dove è ancora possibile testimoniare che esiste un mondo differente e vivo, nonostante l’avanzare imperiale, del villaggio globale.

Vi aspettiamo!

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