venerdì 13 giugno 2008

LA FABBRICA DEL CONSENSO

Può una Amministrazione Pubblica pubblicare un volantino con il quale attacca pesantemente una iniziativa pubblica indetta dai genitori dei bambini che frequetano le scuole dell'infanzia per parlare del futuro del servizio?

A Cavriago si.
Perchè?
Qual'è il motivo che spinge il Sindaco a prendere carta e penna e scrivere un comunicato dal titolo "le bugie hanno le gambe corte" all'interno del quale si può leggere, tra le altre cose "Perchè alcuni genitori anzichè preoccuparsi della qualità del servizio scolastico, della continuità didattica, della stabilizzazione del personale, del superamento del'utilizzo di personale di una impresa privata nella gestione delle scuole si preoccupano di sollevare polveroni? Quali interessi o privilegi vogliono difendere? Quale battaglia politica stanno conducendo?"

Interessi e privilegi? Battaglia politica?
Ieri sera c'è stata la riunione dei genitori, alla quale la giunta non si è presentata (e il significato di questa assenza è facilmente interpretabile da chi legge), pertanto i promotori dell'iniziativa e i presenti non hanno avuto modo di capire il significato di queste insinuazioni.

Una cosa però è chiara: la vittoria conseguita dall'amministrazione Delmonte nei confronti dei cittadini.
L'attacco portato all'incontro di ieri sera (utilizzando "volantini nei bar") è infatti solamente l'ultimo episodio di una serie di eventi (davvero troppi per citarli tutti) tesi ad eliminare progressivamente ogni tipo di interesse o partecipazione della popolazione alla vita pubblica.

Cavriago, un paese che faceva della partecipazione e dell'appartenenza un bene collettivo ora vede la presenza di 4, 5 quando va benissimo 6 persone agli incontri pubblici.

L'incontro di ieri sera, convocato ed organizzato interamente dai genitori era da valorizzare e da portare come esempio, era l'occasione per confrontarsi, era una occasione di crescita della comunità era tutto, tranne una iniziativa da attaccare in quel modo.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Aggiungerei:

dallo statuto comunale:

è compito dell'amministrazione

"garantire la più ampia informazione sulla propria attività, promuovere la partecipazione dei cittadini singoli e associati, sostenere forme di aggregazione sociale e l'associazionismo culturale, sportivo, ricreativo e assistenziale;"

Dal programama elettorale dell'attuale amministrazione:

"Il programma di governo dei prossimi anni avrà come priorità quella di mettere le esigenze dell’Uomo al centro di ogni politica amministrativa, partendo dalle nuove esigenze dei cittadini e ricercando un coinvolgimento e una partecipazione molto più alti che nel passato."

e ancora:

Partecipare per decidere. Governare la complessità amministrativa del nostro comune significa partire dal presupposto che i singoli cittadini, le forze politiche, sindacali e produttive, i gruppi culturali ed il volontariato non costituiscono un vincolo, ma una insostituibile ricchezza per l’istituzione.
Il processo di partecipazione attiva è un valore fondamentale che caratterizza il rapporto tra sistema di governo e cittadinanza.
Partecipare significa prima di tutto avere diritto all’informazione, a essere consultati e ascoltati, poter valutare i progetti per lo sviluppo della città, essere messi in condizione di partecipare ai percorsi di formazione delle decisioni per poi effettivamente condividere e sentirsi corresponsabili delle scelte.
L’Amministrazione può raggiungere a pieno i propri obiettivi programmatici solo attraverso il metodo del confronto, della condivisione e della corresponsabilità dei propri progetti di sviluppo con tutti gli interessati.
Non è più sufficiente per il cittadino partecipare per conoscere: diventa indispensabile partecipare per decidere.


lb

Anonimo ha detto...

E' incredibile che il primo cittadino scriva insinuazioni calunniose ipotizzando "poteri forti" dietro le mosse di cittadini che non hanno mai chiesto poltrone e tantomeno sedie.

E' incredibile che le stesse accuse siano rivolte al PRC, in questa come in altre occasioni, che nel medesimo modo non ha mai chiesto neppure uno sgabello.

Temo che nei piani alti si viva in un altro mondo, fatto di "teorie del complotto" e da psicosi da assedio.

LF

Anonimo ha detto...

Vi invio il Comunicato stampa di Sinistra Democratica di Cavriago, inviato ai giornali ( che tanto non pubblicheranno..)
che ha per titolo: RISPETTO
E'diventata consuetudine, da parte dellìAmm.ne Comunale di Cavriago, della maggioranza e purtroppo anche del sindaco, di considerare incapaci o bugiardi, coloro che la pensano in modo diverso dal loro. Ultimo caso il volantino, a firma del sindaco, col quale si accusava di diffondere falsità alcuni genitori, colpevoli di avere convocato un'assemblea, in dissenso con la proposta dell'Amm.ne di costituire un'azienda speciale al posto dei servizi comunali per l'infanzia.Il sindaco, invece di accusare i promotori di falsità, avrebbe fatto meglio ad accettare il confronto e partecipare all'assemblea sostenendo le proprie "verità".
Avrebbe fatto cosa giusta ad avere rispetto dell'impegno altrui.
Ora, pure noi, pensiamo che l'Az. speciale sia il passo d'avvio per la privatizzazione dei servizi per l'infanzia comunali. Diffondiamo bugie? O più semplicemente abbiamo un'idea altra dei servizi comunali? Se il sindaco ci considererà bugiardi non perderemo di certo il sonno. La verità, inconfutabile, è una : fatta l'az. speciale, le scuole comunali saranno cosa diversa da oggi.Saranno un'azienda con personalità giuridica autonoma. Chiaro? Noi abbiamo altre posizioni, altre idee. All'Amm.ne non interessano, vada pure avanti per la strada intrapresa, l'anno prossimo, alle elezioni amministrative, tireremo le somme. SD Cavriago
Ciao, Catia

Anonimo ha detto...

giovedì sera davvero il deserto... questa amministrazione ha prodotto danni (forse) irreparabili... non (solo) sul piano delle scelte, ma - soprattutto - sul piano della democrazia. hanno soppresso tutti gli spazi sociali pubblici (all'appello mancano solo i bar, magari il sindaco potrebbe fare un'ordinanza in questo senso...) e se un qualsiasi soggetto prova a costruirne uno viene massacrato: siamo allo stalinberlusconismo applicato...

Anonimo ha detto...

lo stalinberlusconismo mettilo nel culo...

Anonimo ha detto...

flup. fatto.
un doloroso piacere.
ciao

Anonimo ha detto...

Ooops, forza che ce la facciamo a far mostrare il vero volto di questi piccoli cloni di qualcuno che tanto meglio non è, di questo buonismo falso e mascherato!Se penso che solo 15 gg. fa in un post c'era chi sosteneva. " Quanto odio verso il pd, quante paranoie...." Mi sa che le paranoie stiano venendo a qualcun'altro, visto il cambio di linguaggio! Mica male vero? Ciao, Catia

Anonimo ha detto...

accidenti non si puo' andare in vacanza un attimo che qui si va sul pesante! :)
Un saluto da Mykonos ai compagni di Cavriago!

L&L

Anonimo ha detto...

e un saluto anche agli stalinberlusconisti di cavriago :)
@Catia: non penso che sia stato chi tu pensi che sia stato a usare quel tono... :) Da qui mi pare piu' un ammiratore di stalin offeso, ma potrei sbagliarmi!

LF

Anonimo ha detto...

UNA LEZIONE DI STILE... E DI RAGIONEVOLEZZA... QUELLO CHE VOI CAVRIAGHESI DOVRESTE IMPARARE PER FARE MENO FIGURACCE POLITICHE... LA FINEZZA DI PENSIERO POLITICO NON SI COMPRA... ANCHE SE VOI PENSATE DI POTER COMPRARE TUTTO, ANCHE I VOTI IN CAMBIO DI NOTIZIE FALSE E INGANNEVOLI:

ROMA — Fino a lunedì era stato un ultimatum: Veltroni si riproponeva di scrivere la parola fine al dialogo con Berlusconi nella riunione dell'assemblea costituente del suo partito che inizia dopodomani. Ma ieri il segretario del Pd ha anticipato i tempi ed è apparso su più di un telegiornale per sancire la rottura con il premier. Veltroni cambia la linea con cui si era presentato sin dall'inizio, prima ancora che cominciasse la campagna elettorale. Veltroni cambia linea, e non solo sul dialogo con la maggioranza. Il segretario del Pd muta la rotta anche sul fronte delle alleanze. Lui che aveva fatto del presentarsi da solo il «must» elettorale del suo partito, ora sembra riflettere anche sul tema delle alleanze.

Tant'è vero che ieri mattina ha incontrato l'ex segretario di Rifondazione Franco Giordano. Un colloquio richiesto da Veltroni, che avrebbe dovuto rimanere riservato per i problemi precongressuali del Prc, ma che qualcuno dalla sede del Pd ha reso noto in via ufficiosa. A Giordano il numero uno del Partito democratico ha anticipato la decisione di chiudere con il dialogo e ha spiegato che il Pd versione autarchica non c'è più. Questa volta — è stato il succo del discorso che Veltroni ha fatto all'ex leader di Rifondazione comunista — ci siamo presentati da soli, ma in futuro dovremo ragionare sulle alleanze.

E per mostrare che le sue non sono solo parole buttate là il segretario del Pd ha assicurato a Giordano che il suo partito non asseconderà i progetti berlusconiani di creare una soglia di sbarramento alta per le elezioni europee. La repentinità con cui Veltroni ha cambiato linea, cavandosi dall'impaccio di questi giorni, è il segno di una nuova strategia del leader che non intende farsi mettere sotto dagli avversari interni, ma li anticipa e li spiazza. Le difficoltà e i rischi a cui stava andando incontro e che avrebbero potuto creargli dei problemi nell'assemblea costituente di venerdì e sabato hanno convinto il leader ad accelerare il mutamento di rotta. Sul fronte della giustizia, la rottura, del resto, era inevitabile: l'atmosfera nel centrosinistra sembra essere quella dei tempi dei girotondi e la concorrenza di Antonio Di Pietro si fa pressante. Tant'è vero che più di un esponente del Pd — da Furio Colombo a Lidia Ravera che certamente non possono essere considerati ostili a Veltroni — ha aderito alla giornata della giustizia promossa da MicroMega e lodata da Di Pietro. E sulla necessità di fare un'opposizione più dura insistevano in questi giorni personaggi che sicuramente non si possono definire giustizialisti come Pierluigi Bersani: «Ci vuole un'opposizione dura, senza il timore di contrastare scelte del governo che possono essere popolari ma che saranno negative per il Paese». Il tema delle alleanze rappresentava per il segretario un altro cruccio. Dentro il partito non erano pochi quelli che lo criticavano per la decisione di continuare a far giocare il Pd da solo anche dopo le elezioni: da Bersani a D'Alema, passando per Arturo Parisi che rimpiangeva l'Ulivo del tempo che fu. E sono suonati come dei campanelli d'allarme gli abboccamenti tra Fausto Bertinotti, Franco Giordano e l'ex ministro degli Esteri. Già, D'Alema si era spinto fino ad avvertire Rifondazione che dall'incontro tenutosi a palazzo Chigi tra Veltroni e Berlusconi sarebbe scaturita una legge elettorale per le europee fatta apposta per produrre la scomparsa della sinistra anche a Strasburgo. Ma Veltroni non ha nessuna intenzione di farsi rinfacciare una scelta che prima delle politiche tutti, o quasi, avevano definito «coraggiosa». Perciò anche in questo caso il segretario Pd è pronto all'aggiustamento di rotta. Se il Prc pensa a come rimettersi in gioco ci sarà lui a fare da sponda e non D'Alema. Sminare il campo dell'assemblea costituente non è cosa semplice, ma Veltroni ci sta provando e ci sta anche riuscendo. Il segretario del Pd sfodera un nuovo volto, più decisionista di quello di prima, anche se non quanto vorrebbero i suoi fedelissimi. Il segretario, infatti, non si spinge fino a giocare la carta del congresso, ma all'assemblea ribadirà che la linea del partito la fa lui e non le fondazioni, che possono solo contribuire all'elaborazione politi co-culturale del Pd. Il neo-antiberlusconismo del leader del Pd può servire anche a stendere una cortina sulle elezioni siciliane. Sì, perché c'è anche quel pessimo voto nel «cahier de doléances» di molti esponenti del Pd. «Non possiamo certo fare finta di niente di fronte a questo risultato », spiegava ieri Bersani ad alcuni compagni di partito. «Una sconfitta annunciata », diceva Beppe Fioroni, cercando, con quell'«annunciata», di stemperare l'amaro dell'insuccesso. Comunque, del voto siciliano discuterà oggi il coordinamento ristretto del Pd, che dovrà affrontare anche il nodo che Veltroni non è ancora riuscito a sciogliere. Quello della presidenza del partito. Che fare? Respingere le dimissioni di Romano Prodi, come deciso inizialmente? O limitarsi al voto sulla relazione del segretario e sulla direzione del partito, lasciando cadere la spinosa questione? Comunque vada, l'idea è quella di non eleggere un altro presidente, né ora, né in futuro.

MA OVVIAMENTE TROVERETE IL MODO DI FARE LE VOSTRE CRITICHE "COSTRUTTIVE" E "UTILISSIME" ANCHE QUI.

Anonimo ha detto...

non ho ben capito a chi si riferiscano le frasi in maiuscolo.

comunque.

che dire di veltroni.
dopo aver fallito (clamorosamente) alle politiche, dopo aver fallito (ancor più clamorosamente) a Roma, dopo essere stato LETTERALMENTE bastonato in sicilia, dopo aver preso atto di avere un partito di cartapesa in preda a pulsioni di ogni tipo, deve aver preso in mano i sondaggi e aver visto che l'azione di opposizione del PD è vista malissimo dalla popolazione e aver preso FINALMENTE atto di avere adottato una POLITICA FALLIMENTARE in tutto e per tutto.
Con buona pace di chi aveva riposto nel LEADER tutta la sua fiducia.

Rifondazione, chiunque vinca il congresso, non può e non deve, a mio avviso scendere a patti con questo PD confindustial-liberista-vaticano.

LB

Anonimo ha detto...

Voi, che mentite sapendo di mentire!
tu quoque... Se avete tempo da perdere come me, pensionata, e avete uno stomaco buono, leggetevi Cavriago infanzia sul sito del pd. Se non avete lo stomaco buono non lo consiglio. Ciao, Catia

Anonimo ha detto...

Per adesso rispondo solo a questa domanda dell'autore dell'articolo sul sito del pd cavriaghese:
Serve la nomina di un loro assessore perché siano d'accordo?
Quel posto da assessore mettetevelo nel culo. Il PRC di Cavriago non l'ha MAI chiesto, tanto per esser chiari. Ma conosco almeno una persona del PD che per una poltrona, e più in alto è quella poltrona meglio è, leccherebbe tutte le assi della reggio-ciano con la lingua. Quanto sopra è abbastanza corretto politicamente?

Anonimo ha detto...

Ditelo ai vostri colleghi di Reggio..

Anonimo ha detto...

Infatti ho scritto PRC di CAVRIAGO.
Preferisco guardare a casa mia. Ma so che quella persona a cui accennavo preferisce puntare più in alto, non si accontenta della cittadina in cui abita, semplice trampolino di lancio.

Anonimo ha detto...

Questa è maldicenza e malignità allo stato puro.

Anonimo ha detto...

Hai ragione. Ma cos'è allora la frase: "Serve la nomina di un loro assessore perché siano d'accordo?".
E' stata una risposta a tono. Non mi pesa dedicare gratuitamente tempo e forze alla politica del mio paese, ma se pure devo subire insinuazioni sul fatto di essere a caccia di poltrone, quando è contrario ad ogni evidenza e nostro comportamento...