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venerdì 19 settembre 2008

IL COMUNE ALLEATO DEI CITTADINI

Settembre. E' tempo di ripresa. Anche se i problemi non sono andati in vacanza, anzi sono lì ad assillarci. Ansie da percezione di insicurezza, economia depressa, stangate ai bilanci familiari dietro l'angolo. Inizia così l'editoriale del Sindaco sull'ultimo numero di "Paese Nostro".
Il comune alleato dei cittadini si intitola. E vediamo come argomenta.
Dice che a Cavriago si sta ancora bene, nella classifica del reddito siamo l'8° comune sui 45 di una Provincia tra le meglio piazzate d'Italia.
Quando come indicatore di benessere si sceglie il reddito andiamo male.
Perchè la domanda da farsi, cari cittadini, care cittadine, è questa: state meglio di un tempo?
La crisi è globale, d'accordo. La finanziarizzazione del capitale ha portato con se inevitabili conseguenze legate al degrado del lavoro e all'aggressione ai diritti: lavoriamo sempre di più, sempre più freneticamente e facciamo sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese, molti di noi vivono l'inferno del precariato.
Ma, mentre si denuncia l'assurdità di un sistema, esso si è affermato come unica via, come pensiero unico, dettato dalla mancanza di alternative. Assistiamo pertanto inermi alla liquidazione degli assetti e alla svendita delle conquiste che i lavoratori avevano faticosamente ottenuto nei decenni precedenti.
Non sono ovviamente questi i problemi che l'amministrazione comunale di cavriago può risolvere direttamente.
Potrebbe invece, per essere davvero "alleata dei cittadini" come dice di essere, mettere in campo delle proposte, delle politiche, dei progetti, che mirino a contrastare l'opera di deculturizzazione e di spoliticizzazione portata avanti dal sistema dei consumi (il cittadino - consumatore) negli ultimi 30 anni.

Potrebbe e dovrebbe, farsi promotorice di una azione politica che metta al centro una ritessitura organica del locale, permettendo alle persone di stare insieme, opponendosi a quel fenomeno che, analisti politici e sociologhi chiamano "le comunità difensive", fenomeno che vede i cittadini sempre più chiusi su se stessi, sempre più diffidenti verso l'altro in generale, sempre più coinvolti in quella "guerra tra poveri" che i telegiornali spingono quotidianamente per fini politici.

E' qui che una amministrazione "alleata dei cittadini" potrebbe e dovrebbe intervenire.

E' qui che questa amministrazione invece fa segnare un risultato negativo ecclatante, attaccando sistematicamente le iniziative dal basso (si ricordino, tra gli altri, i comunicati stampa contro il “Comitato via rivasi ovest” o quelli contro i genitori dell'intercomitato), istituendo organismi di partecipazione fantoccio privi di qualsiasi significato se non propagandistico (come i 100 cittadini o gli incontri di condivisione legati a Villa Sirotti) segnando, con un esasperato decisionismo anni '80, un netto distacco tra politica e cittadinanza.
Viene da dire che gli ex PCI-PDC-DS oggi PD siano rimasti stalinisti senza più essere neanche socialisti. E i risultati si vedono.
Le assemblee pubbliche vedono una bassissima presenza di cittadini (basta pensare che, agli incontri di presentazione del MULTIPLO, erano presenti circa 40 persone delle quali 15 erano rappresentanti dei vari partiti locali e erano 15 addetti ai lavori), i consigli comunali si svolgono davanti ad una, massimo due persone.

E' necessario invertire la tendenza: è a livello locale che si può riaccendere la voglia di politica e contrastare la deriva etica, morale e culturale che permea il sistema Italia e non solo.

Ma non è questa amministrazione che lo può fare.
Come diceva Nenni infatti, le idee camminano sulle gambe degli uomini e, nonostante si sia data una recente riverniciata all'immagine, e si utilizzino parole d'ordine ad altro contenuto valoriale (palesi operazioni di marketing politico), questi uomini e le loro idee li abbiamo già visti all'opera per molti anni.

E' necessario un progetto innovativo, che mobiliti le coscienze e che, partendo dal basso, alla pari tra più soggetti, singoli o organizzati, offra prospettive comprensibili in grado di coinvolgere donne e uomini concreti, facendoli partecipare direttamente alla determinazione delle scelte in cui la democrazia locale si confronta con il potere, riconsegnando loro il potere, offrendo una prospettiva di futuro.
Questa è la nostra proposta: siamo sempre noi i fabbri del nostro destino.

venerdì 13 giugno 2008

LA FABBRICA DEL CONSENSO

Può una Amministrazione Pubblica pubblicare un volantino con il quale attacca pesantemente una iniziativa pubblica indetta dai genitori dei bambini che frequetano le scuole dell'infanzia per parlare del futuro del servizio?

A Cavriago si.
Perchè?
Qual'è il motivo che spinge il Sindaco a prendere carta e penna e scrivere un comunicato dal titolo "le bugie hanno le gambe corte" all'interno del quale si può leggere, tra le altre cose "Perchè alcuni genitori anzichè preoccuparsi della qualità del servizio scolastico, della continuità didattica, della stabilizzazione del personale, del superamento del'utilizzo di personale di una impresa privata nella gestione delle scuole si preoccupano di sollevare polveroni? Quali interessi o privilegi vogliono difendere? Quale battaglia politica stanno conducendo?"

Interessi e privilegi? Battaglia politica?
Ieri sera c'è stata la riunione dei genitori, alla quale la giunta non si è presentata (e il significato di questa assenza è facilmente interpretabile da chi legge), pertanto i promotori dell'iniziativa e i presenti non hanno avuto modo di capire il significato di queste insinuazioni.

Una cosa però è chiara: la vittoria conseguita dall'amministrazione Delmonte nei confronti dei cittadini.
L'attacco portato all'incontro di ieri sera (utilizzando "volantini nei bar") è infatti solamente l'ultimo episodio di una serie di eventi (davvero troppi per citarli tutti) tesi ad eliminare progressivamente ogni tipo di interesse o partecipazione della popolazione alla vita pubblica.

Cavriago, un paese che faceva della partecipazione e dell'appartenenza un bene collettivo ora vede la presenza di 4, 5 quando va benissimo 6 persone agli incontri pubblici.

L'incontro di ieri sera, convocato ed organizzato interamente dai genitori era da valorizzare e da portare come esempio, era l'occasione per confrontarsi, era una occasione di crescita della comunità era tutto, tranne una iniziativa da attaccare in quel modo.

mercoledì 27 febbraio 2008

È LA DEMOCRAZIA, BELLEZZA!


Sappiamo che Cavriago è terra di passione politica. Vorremmo usare la “p” maiuscola, per la parola “politica”. Ma non è questo il caso, purtroppo. Vogliamo parlare di quello che può essere un elemento in apparenza trascurabile, e che molti, speriamo, l’abbiano liquidato con un semplice sorriso. Ma poi ci viene da pensare che forse è proprio dai particolari che si capiscono tante cose ben più grandi di quel che sembra.
Nell’ultimo numero di Paese Nostro (febbraio 2008), l’autore dell’articolo del Gruppo Consiliare “Uniti per Cavriago” che governa il nostro Comune, ci descriveva così (a pagina 30):

[i militanti di Rifondazione] “usano il loro tempo per attaccare invece che per costruire, smerciano sul “mercato globale” di internet magliette con il volto di Lenin e il nome di Cavriago per raccogliere qualche soldo […]”

Ancora, più avanti: “il nostro sospetto è che, chiusi come sono nelle loro riunioni di partito, si siano dimenticati quali siano i problemi del paese e delle famiglie che ci abitano […]”

Accidenti che brutta gente questi comunisti, ci sarebbe da imbracciare i forconi e stanarli da quei loschi loculi in cui si ritrovano e tramano alle spalle dei bravi cittadini cavriaghesi (molti dei quali, invece, li hanno democraticamente votati…)! Non sono accuse nuove (il fascimo, i padroni, 50 anni di Democrazia Cristiana, 13-14 di Berlusconi, ormai ci abbiamo fatto il callo…), però ancora una volta ci siamo guardati in faccia, e quel che abbiamo visto ci è sembrato un po’ differente. Siamo pensionati e pensionate che hanno sempre avuto a cuore i propri IDEALI (che nell’articolo suddetto, sprezzantemente, si definivano “ricette ideologiche”). Siamo uomini e donne, ragazze e ragazzi che studiano e/o lavorano, e che nel tempo libero coltivano, volontariamente e gratuitamente, la propria passione Politica (con la “P” maiuscola). Già gratuitamente. Non ci sono tra noi “politici di professione”.
Però un problema economico l’abbiamo. Noi purtroppo non riceviamo soldi dal Night Club di Cavriago, ad esempio, utilizzato dal PD per sponsorizzare “ANCHE” il pensiero della Binetti. Quindi abbiamo pensato alle magliette, che sfortunatamente non vendiamo sul nostro sito internet, perché ce ne sono rimaste poche e, fino alla prossima ristampa, le venderemo solo alle feste e/o regaleremo ai volontari in servizio nelle stesse.

Vendiamo però le bandiere del circolo di Rifondazione di Cavriago, la “Città del Busto di Lenin”: per quanto non possa piacere agli ex-compagni (e non) del PD, è “ANCHE” per il nostro busto che Cavriago è conosciuto in diverse parti d’Italia. E ad ogni manifestazione nazionale dove questa bandiera sventola, tanti compagni e tante compagne si avvicinano, ci chiedono del Busto, e noi, lo ammettiamo, ci pavoneggiamo un po’!

Ma sfortunatamente quanto sopra non è sufficiente per garantire la nostra sopravvivenza economica. E allora ecco che usciamo dai nostri covi e, guarda un po’, ogni anno organizziamo la Festa della Donna, il Good Morining Lenin, la Festa di Liberazione.
Appuntamenti importantissimi di convivenza e di coesione sociale, ai quali partecipano sempre tanti concittadini (anche, probabilmente, tanti elettori del PD). Non ci sembra di essere così “chiusi”. E i DS, Margherita (oggi PD) cosa hanno fatto in questi anni? Ricordiamo ancora i manifesti di 2-3 anni fa: “il sogno ricomincia!”. In effetti, dopo anni, la Festa dell’Unità tornava a Cavriago, organizzata dai DS. L’anno successivo i manifesti titolavano “il sogno continua”. Il terzo anno il “sogno” era già finito. Più facile aspettare l’assegno del Night, evidentemente, che non riunire i volontari, fare volantini, preparare la sala, trovarsi a pulire il pesce o le verdure, etc.

Ancora, ogni anno per il Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori, distribuiamo i garofani porta a porta, una bellissima tradizione (e forma di finanziamento) rimasta in uso in pochi Comuni della nostra provincia.

Ma non siamo sempre a “caccia di soldi”. Purtroppo ci tocca anche spenderli! Campagne elettorali, manifesti, volantini, incontri pubblici, proiezioni di film e documentari, “MA ANCHE” iniziative di beneficenza (per Emergency ed AMREF). Inoltre ci sono state, e ci sono, le nostre (piccole?) “battaglie”, come quella contro il centro culturale che si voleva costruire nella dendropoli (con relativa marcia indietro dell’Amministrazione), contro il faraonico progetto di Villa Sirotti, contro le infinite varianti urbanistiche, contro la privatizzazione delle scuole comunali e recentemente per l’Unione dei Comuni che permetterebbe la conservazione dei diritti acquisiti alle lavoratrici e ai lavoratori dei servizi educativi e la stabilizzazione dei precari degli altri settori del Comune.

Tanto “chiusi nelle nostre riunioni di partito”, forse, proprio non siamo. Semplicemente spesso ci capita di avere opinioni differenti da chi governa il nostro Comune: è la Democrazia, bellezza!