lunedì 30 giugno 2008

STASERA CONSIGLIO COMUNALE: VERSO L’UNIONE DEI COMUNI


E' successo davvero di tutto in queste due settimane in cui, causa impegni vari, non siamo riusciti ad aggiornare il nostro spazio web.
A livello nazionale le innumervoli porcherie del Governo di (centro) destra portano indietro il paese ai tempi del ventennio e riescono a fare arrabbiare addirittura il premier(re) -ombra Veltroni costringendolo ad un cambio di rotta (causa indici di gradimento in pesante calo) che non si può non tradurre nella presa di coscienza del fallimento completo di un progetto politico (dall'autosufficienza elettorale del PD fino al dialogo con il "ravveduto" Berlusconi IV). Con questa segreteria un partito di sinistra non dovrebbe neanche sedersi a prendere un caffè.

E a Cavriago invece?
Registriamo la soddisfazione con cui la maggioranza locale annuncia la nascita di "Cavriago Infanzia", questa la denominazione scelta per l'azienda speciale contro la cui costituzione ci siamo battuti in tutti questi mesi.
L'amministrazione ha promesso più qualità a minore costo, mantenendo tutto pubblico. I conti rispetto a questa iniziativa li faremo e li faranno i cavriaghesi in futuro.

Intanto stasera (ore 21.00, Sala del Consiglio) il Consiglio comunale va ad approvare la nascita dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza, l'ente sovracomuale all'interno del quale abbiamo chiesto (come coordinamento Val d’Enza di Rifondazione) tra le altre cose di inserire i servizi educativi, cosi da avere un solo ente invece di due, riducendo i costi e utilizzando in modo razionale le risorse. E invece nasce più per esigenze burocratiche per reale strategia e lungimiranza politica.
Nuovi consiglieri, presidenti e assessori sono pronti ad essere nominati, con buona pace del contenimento dei costi.
Ribadiamo comunque che Rifondazione da mesi spingeva per l’attuazione di questo ente. Ma ovviamente chiedere il nostro parere non era il caso, molto meglio per la maggioranza far nascere il tutto “in casa”, nelle proprie stanze, senza confronto (né con le forze politiche di opposizione né con i cittadini).

Qui sotto il comunicato stampa del Coordinamento PRC Val d’Enza (per chi ancora sostiene che Rifondazione non è propositiva):

COMUNICATO STAMPA del 25/06/2008

Il “Coordinamento Val d’Enza” del Partito della Rifondazione comunista esprime forti perplessità di metodo e di merito rispetto alla costituzione dell’Unione dei Comuni Val d’Enza.

Sul metodo.
L’Unione dei Comuni è un ente locale a tutti gli effetti che - al pari dei Comuni, delle Province e delle Regioni (TUEL, Art. 2, c. 1) - gestisce funzioni e servizi fondamentali per il sistema di welfare locale.
Un ente di tale importanza necessiterebbe dunque di un processo costitutivo ampio, inclusivo e partecipato dove i vari portatori di interesse territoriali organizzati (associazioni, partiti politici, sindacati) e – soprattutto – i singoli cittadini (sui quali l’Unione impatta notevolmente sia in termini economici che di servizi) siano messi nelle condizioni di essere i principali attori di un confronto pubblico e trasparente teso alla definizione di un progetto comune e condiviso. Dobbiamo purtroppo constatare che tutto ciò non è avvenuto: la costituzione dell’Unione dei Comuni Val d’Enza è avvenuta nel silenzio politico più assoluto. Nessuno dei soggetti soprarichiamati è stato coinvolto nella definizione delle prospettive e delle strategie relative al nuovo ente.

Anche sul piano istituzionale segnaliamo una generale pratica amministrativa autarchica da parte delle varie Giunte locali, ciò è dimostrato nell’approccio utilizzato nei confronti delle minoranze: nella quasi totalità dei Comuni interessati è stata consegnata la bozza dello Statuto dell’Unione solo una decina di giorni prima della sua definitiva approvazione.

Sul merito.
Lo Statuto dell’Unione che in questi giorni verrà approvato dai vari Consigli comunali del distretto prevede l’affidamento in capo al nuovo ente di alcune funzioni che avevano già tutte una gestione sovracomunale (Polizia Locale, Servizio Sociale Integrato e alcuni Coordinamenti). La nuova struttura si manifesta quindi come un semplice nuovo contenitore nel quale inserire attività già esistenti: manca clamorosamente la visione strategica di ciò che si vuole fare.
Noi crediamo che l’Unione dei Comuni sia una straordinaria occasione per mettere finalmente in campo un nuovo modo di amministrare, essa infatti potrebbe consentire il raggiungimento di un duplice obiettivo:

1. mantenere pubblici i servizi alla persona;
2. pianificare una gestione organica del territorio (rispetto anche all’incrocio “domanda-offerta” dei servizi e delle relative strutture).

Sul primo obiettivo: precisato che l’Unione dei Comuni è un ente locale a tutti gli effetti, tale ente permetterebbe una gestione diretta sovracomunale dei servizi alla persona che rappresenterebbe un “argine pubblico” a pratiche di esternalizzazione/privatizzazione simili - ad esempio - a quella del Comune di Cavriago dove si sta costituendo un’Azienda speciale ad hoc per la gestione dei servizi educativi.
A tal proposito ci appare perlomeno incongruente il fatto di inserire all’interno delle funzioni della costituenda Unione dei Comuni Val d’Enza il Coordinamento delle Politiche Educative nel momento in cui ogni singolo Comune utilizza diversi e disomogenei modelli gestionali (al momento esistono infatti “Istituzioni” come nel caso di Gattatico, “gestioni in economia” a Montecchio e S.Ilario, “esternalizzazioni di sezioni” a Bibbiano e – appunto – un’Azienda speciale a Cavriago).

Sul secondo obiettivo: considerata l’altissima densità demografica raggiunta in questi anni in Val d’Enza - frutto di un’espansione urbanistica generalizzata (in alcuni casi fuori controllo) - è così sbagliato pensare di realizzare un unico Piano Regolatore su scala distrettuale dove si tenga conto in modo organico della domanda/offerta dei servizi?
Facciamo un esempio: è oggettivamente razionale che a Barco si costruisca una nuova scuola dell’infanzia (la cui offerta - ancor prima di essere inaugurata - appare già insufficiente visto che al momento esiste una lista d’attesa di 17 bambini) e a Cavriago - a distanza di circa 1 chilometro - se ne costruisca un’altra (probabilmente anch’essa insufficiente considerando l’enorme espansione urbanistica - circa 500 nuovi alloggi - in programma nei prossimi anni)?
Non era maggiormente ragionevole ed economico programmare un’unica struttura (più grande rispetto alla somma delle sezioni previste all’interno delle due strutture che si andranno a realizzare) a servizio dei due Comuni?
Ancora: nell’ipotesi di un’unica pianificazione urbanistica - considerando anche nuovi elementi di contesto come l’apertura del casello autostradale a Campegine - non sarebbe più logico e strategico concentrare eventuali nuove zone industriali in alcuni punti del distretto?
Sul piano abitativo poi - visti i prezzi imposti dal libero mercato - non sarebbe socialmente più opportuno realizzare programmi organici di edilizia sociale? Una pianificazione territoriale di questo tipo non produrrebbe anche effetti positivi sull’ambiente?

In questi giorni stiamo presentando in modo omogeneo in tutti i Consigli comunali emendamenti propositivi allo Statuto della costituenda Unione dei Comuni Val d’Enza che vanno nella direzione di risolvere le criticità sopradescritte.
In questo modo verificheremo se le varie Amministrazioni locali - nella loro complessità un quasi monocolore del Partito Democratico - saranno permeabili ad istanze che noi riteniamo ragionevoli e di buon senso.

Coordinamento PRC Val d’Enza.
Circoli di Bibbiano, Campegine, Cavriago, Gattatico, Montecchio, S. Polo, S. Ilario.

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