venerdì 23 ottobre 2009

PAESE NOSTRO - OTTOBRE 1959

Ottobre 1958, cambia il formato, cambia l'intestazione dove compare la scritta "Pace, Disarmo, progresso sociale", cambia il direttore responsabile che è Diano Francescotti.
La notizia principale è l'inaugurazione della casa dei lavoratori, per la costruzione della quale "le 500 famiglie comuniste di Cavriago hanno sottoscritto complessivamente la somma di 2.178.818 lire, con una media di oltre 5.000 lier per nucleo", oltre ad offrire "3.482 ore di lavoro gratuito" a cui vanno aggiunti i "considerevoli contributi ricevuti dagli emigranti". Bei tempi. Per l'inagurazione venne a Cavriago il senatore Terracini.
Ampio spazio è poi dedicato all'inizio della distensione tra i due blocchi con il saluto soddisfatto della giunta comunale guidata dal sindaco William Casotti all'incontro tra Krusciov e Eisenhower, definito "l'incontro del secolo".
Sempre in prima pagina l'articolo dedicato all'esplorazione del cosmo da parte dei sovietici: dopo il lancio dello sputnik è ora il momento delle missioni di Lunik e di Orbitnik. Il primo cosmonauta, Gagarin, è vicino.
In seconda e ultima pagina troviamo la consueta rubrica "Sotto a chi tocca!", come sempre caustica nei confronti della DC locale, le notizie dal comune, il notiziario sindacale e alcune pubblicità, tra cui l'invito a diffondere l'Unità, "il giornale che vede lontano", in quanto è da anni uno dei pochi ad auspicare l'incontro Est-Ovest. Notevole anche la pubblicità dei mangimi integrativi "occhio alla vacca!". Sparisce, ahinoi, la rubrica sportiva. Buona lettura!

PS: Il sito del Comune di Cavriago ci dice che tra il 1954 e il 1958 vennero pubblicati altri "Paese Nostro". Purtroppo presso il Centro Culturale non ne sono conservate le copie. Probabilmente sono andate perse, peccato.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

si legge male pagina 2!

Anonimo ha detto...

Purtroppo era una fotocopia divisa in due... Meglio di cosi non si riusciva. Spiacente

Anonimo ha detto...

Europee: Tar accoglie il ricorso di Diliberto e Vendola

Il Tar del Lazio ha ammesso i ricorsi alla Corte Costituzionale di Sinistra e libertà (all’epoca Partito Socialista, Verdi e Sinistra democratica) e di Rifondazione comunista e Partito dei comunisti italiani contro l’assegnazione di un seggio a un europarlamentare della Lega Nord e di un altro dell’Italia dei Valori, a favore di Oliviero Diliberto e Nichi Vendola.

Il Tar ha inoltre ammesso il ricorso di Giuseppe Gargani del Popolo della libertà contro l’assegnazione di seggi sulla base della sottrazione degli stessi ad altre circoscrizioni per nominare un diverso parlamentare dello stesso partito proprio in quelle altre circoscrizioni.

“L’accoglimento – spiega all’Asca l’avvocato Felice Besostri, estensore del ricorso di Sinistra e libertaà e senatore della commissione Affari costituzionali nella XIII legislatura – comporta la perdita di un europarlamentare dell’Italia centrale per la Lega Nord e di un altro dell’Italia dei valori nella circoscrizione V Italia insulare”. Ciò significa che, se anche la Corte costituzionale accoglierà i ricorsi, Diliberto sarà nominato europarlamentare per la circoscrizione III – Italia centrale e Vendola andrà a Strasburgo come rappresentante della circoscrizione V – Italia insulare.

“Il Tar del Lazio – dice ancora Besostri – ha ritenuto di ammettere il ricorso sulla base di un’interpretazione dell’articolo 21 della legge 18/79, come modificata dalla legge 10/09”. La tesi dei ricorrenti si basa sull’assunto che, “malgrado la clausola di sbarramento, c’era nella legge un diritto di tribuna per cui i seggi da attribuire coi resti vanno anche alle liste che non hanno raggiunto il 4%, purché la loro cifra elettorale nazionale (i voti presi, ndr) sia superiore ai resti delle liste che avevano superato questa soglia”. E questo è proprio il caso di Sinistra e libertà e Rifondazione comunista che hanno più voti, in termini di resti, di Lega nord e Italia dei valori.

Se poi la Corte accogliesse pure il ricorso di Gargani – spiega infine l’ex senatore – che investe anche la clausola nel suo complesso, per cui è ammesso alla ripartizione chi ha superato lo sbarramento del 4%, il Pdl perderebbe tre seggi, il Partito democratico tre, la Lega nord due, l’Italia dei valori uno. Di contro, SL ne acquisterebbe due, Rc e Pdci due, Partito liberale due, Movimento per l’autonomia due.