
I 22 alloggi di edilizia convenzionata per i quali il Comune di Cavriago ha emesso in questi giorni due specifici bandi non hanno nulla a vedere con una seria ed efficace politica abitativa, ma sono in realtà una mera operazione di propaganda finalizzata a velare l’immensa operazione di speculazione edilizia prevista nella zona di Pratonera.
A tal proposito è opportuno ricordare qualche “numero”. Nell’ambito in oggetto il PSC approvato nel 2003 prevedeva per l’edilizia residenziale 13.371 mq di superficie coperta pari, rispetto ad una quantificazione in numero di appartamenti, a circa 148 alloggi. Rispetto a queste cifre era previsto un 30% da destinare ad Edilizia Residenziale Pubblica.
Quanto pianificato dal PSC è stato però completamente stravolto dalla Giunta Delmonte. Nel 2006 infatti una delle tanti varianti al Piano Strutturale e la successiva approvazione del primo POC stabilirono che a Pratonera si potessero destinare per l’edilizia residenziale 19.750 mq, pari a 220 alloggi, di cui un 20% da destinare ad edilizia convenzionata.
Ora - oltre all’evidente variazione quantitativa diventata oramai una marchio di fabbrica di questa Amministrazione che in questi anni non si certo sottratta dal partecipare al diffuso giochino di rigonfiamento della bolla edilizia - occorre fare anche qualche precisazione qualitativa rispetto alle politiche abitative della Giunta cavriaghese.
Per politiche abitative si intende il complesso di strategie, azioni e strumenti idoneo a fronteggiare eventuali situazioni di emergenza abitativa. Tali situazioni sono purtroppo ben presenti anche nel nostro contesto; a tal proposito ricordiamo che le domande per i buoni affitto presentate a Cavriago entro la scadenza dello scorso 20 giugno (l’ultimo bando utile) erano 136. Come ha deciso di muoversi dunque la nostra Amministrazione?
Rispetto all’ambito considerato di Pratonera prima ha cancellato la prevista percentuale di ERP (che sarebbe stata a servizio anche dei suddetti soggetti svantaggiati), poi ha deliberato due bandi per la vendita di alloggi a prezzi convenzionati per soggetti in possesso di requisiti che nulla hanno a che vedere con la criticità sociale sopradescritta. Leggendo i bandi si scopre infatti che il requisito fondamentale per potervi partecipare è quello della “residenzialità”. I bandi non danno priorità al criterio “reddito” (come solitamente si usa fare in questi casi al fine di favorire i soggetti economicamente meno abbienti), ma in essi si stabilisce che tali alloggi a prezzo convenzionato potranno essere acquistati solo da soggetti residenti a Cavriago da un certo periodo di tempo.
Paradossalmente quindi si può produrre l’effetto che il figlio di un ricco imprenditore residente a Cavriago da diversi anni possa ottenere un appartamento in edilizia convenzionata a discapito di uno dei suddetti 136 soggetti/nuclei famigliari che hanno fatto domanda per i buoni affitto (o di altri soggetti economicamente meno abbienti del figlio dell’imprenditore) perché questi non risiedono nel suolo cavriaghese dal periodo previsto nel bando.
Secondo noi questa operazione è tutto fuorché giustizia sociale.
- Perché non c’entra nulla con il classico welfare solidaristico del nostro territorio.
- Perché questa “politica residenzialista” puzza tanto di leghismo.
- Perché questa pratica è anticipatrice del nuovo “Piano Casa” berlusconiano che, come in questo caso, da un lato propone un netto disimpegno rispetto all’aumento del patrimonio pubblico relativo all’edilizia abitativa, dall’altro cerca di rilanciare l’offerta immobiliare attraverso accordi di edilizia convenzionata con i privati.
In conclusione - considerata la straordinaria variante urbanistica che ha interessato Pratonera (50% in più di alloggi rispetto a quelli previsti inizialmente) - ci chiediamo: è dunque “sociale” alimentare, anche attraverso l’edilizia convenzionata, una spropositata crescita della rendita immobiliare?
A tal proposito è opportuno ricordare qualche “numero”. Nell’ambito in oggetto il PSC approvato nel 2003 prevedeva per l’edilizia residenziale 13.371 mq di superficie coperta pari, rispetto ad una quantificazione in numero di appartamenti, a circa 148 alloggi. Rispetto a queste cifre era previsto un 30% da destinare ad Edilizia Residenziale Pubblica.
Quanto pianificato dal PSC è stato però completamente stravolto dalla Giunta Delmonte. Nel 2006 infatti una delle tanti varianti al Piano Strutturale e la successiva approvazione del primo POC stabilirono che a Pratonera si potessero destinare per l’edilizia residenziale 19.750 mq, pari a 220 alloggi, di cui un 20% da destinare ad edilizia convenzionata.
Ora - oltre all’evidente variazione quantitativa diventata oramai una marchio di fabbrica di questa Amministrazione che in questi anni non si certo sottratta dal partecipare al diffuso giochino di rigonfiamento della bolla edilizia - occorre fare anche qualche precisazione qualitativa rispetto alle politiche abitative della Giunta cavriaghese.
Per politiche abitative si intende il complesso di strategie, azioni e strumenti idoneo a fronteggiare eventuali situazioni di emergenza abitativa. Tali situazioni sono purtroppo ben presenti anche nel nostro contesto; a tal proposito ricordiamo che le domande per i buoni affitto presentate a Cavriago entro la scadenza dello scorso 20 giugno (l’ultimo bando utile) erano 136. Come ha deciso di muoversi dunque la nostra Amministrazione?
Rispetto all’ambito considerato di Pratonera prima ha cancellato la prevista percentuale di ERP (che sarebbe stata a servizio anche dei suddetti soggetti svantaggiati), poi ha deliberato due bandi per la vendita di alloggi a prezzi convenzionati per soggetti in possesso di requisiti che nulla hanno a che vedere con la criticità sociale sopradescritta. Leggendo i bandi si scopre infatti che il requisito fondamentale per potervi partecipare è quello della “residenzialità”. I bandi non danno priorità al criterio “reddito” (come solitamente si usa fare in questi casi al fine di favorire i soggetti economicamente meno abbienti), ma in essi si stabilisce che tali alloggi a prezzo convenzionato potranno essere acquistati solo da soggetti residenti a Cavriago da un certo periodo di tempo.
Paradossalmente quindi si può produrre l’effetto che il figlio di un ricco imprenditore residente a Cavriago da diversi anni possa ottenere un appartamento in edilizia convenzionata a discapito di uno dei suddetti 136 soggetti/nuclei famigliari che hanno fatto domanda per i buoni affitto (o di altri soggetti economicamente meno abbienti del figlio dell’imprenditore) perché questi non risiedono nel suolo cavriaghese dal periodo previsto nel bando.
Secondo noi questa operazione è tutto fuorché giustizia sociale.
- Perché non c’entra nulla con il classico welfare solidaristico del nostro territorio.
- Perché questa “politica residenzialista” puzza tanto di leghismo.
- Perché questa pratica è anticipatrice del nuovo “Piano Casa” berlusconiano che, come in questo caso, da un lato propone un netto disimpegno rispetto all’aumento del patrimonio pubblico relativo all’edilizia abitativa, dall’altro cerca di rilanciare l’offerta immobiliare attraverso accordi di edilizia convenzionata con i privati.
In conclusione - considerata la straordinaria variante urbanistica che ha interessato Pratonera (50% in più di alloggi rispetto a quelli previsti inizialmente) - ci chiediamo: è dunque “sociale” alimentare, anche attraverso l’edilizia convenzionata, una spropositata crescita della rendita immobiliare?