COMUNICATO STAMPA del 19/03/2008
La soluzione proposta da Vincenzo Delmonte rispetto alla futura gestione dei servizi educativi di Cavriago è qualcosa di stupefacente. Il Sindaco propone la creazione di un’Azienda Speciale nella quale trasferire il personale in essere delle scuole comunali attraverso l’istituto del comando. Ma cos’è il “comando”? La disciplina generale di questo istituto è ancora contenuta nell’art.56 del DPR n.3/1957: “Il comando è disposto, per tempo determinato e in via eccezionale, per riconosciute esigenze di servizio o quando sia richiesta una speciale competenza”. Cosa significa? Significa che il “comando” è una forma straordinaria e circoscritta di mobilità da utilizzare appunto a “tempo determinato e in via eccezionale”. Il Sindaco di Cavriago invece intende stravolgere questo istituto trasformandolo in una nuova forma ordinaria di rapporto di lavoro per tutto il personale delle scuole, precarizzando sostanzialmente la loro condizione e quella delle scuole stesse. La precarietà del lavoro e dei servizi non si misura solo attraverso la “forma” dei contratti (co.co.co., co.co.pro, etc.), ma anche rispetto alla presenza o meno di progetti e strategie lungimiranti. In questo caso quale prospettiva viene offerta al personale che da tanti anni opera all’interno delle scuole? Quale progettualità c’è nella creazione di un’Azienda Speciale in cui verrà trasferito “temporaneamente” in blocco il personale educativo? Non sarà che questi lavoratori resteranno a “comando” fino alle prossime elezioni amministrative e poi verranno trasferiti definitivamente nell’Azienda Speciale? È questa la soluzione ottimale per il tanto propagandato “rilancio dei servizi educativi”?
Delmonte poi auspica che questa ipotesi venga immediatamente formalizzata, trascurando il fatto che il “comando” è soggetto al parere (all’approvazione) del singolo lavoratore. Delmonte pensa forse di calpestare i diritti soggettivi dei lavoratori agendo unilateralmente e in modo autoritativo?
In conclusione riteniamo che la soluzione prospettata dal Sindaco sia paradigmatica del modus operandi di questa Amministrazione: si procede a scatti e a continue retromarce, per tentativi, mettendo “pezze” qua e là senza una visione strategica di quello che si dovrebbe fare. La nostra proposta dell’Unione dei Comuni era a detta di tutti, compreso Cesare Beggi rappresentante provinciale dell’Anci, la più efficace per affrontare contemporaneamente tutte le problematiche sul campo. L’unico che continua a non accorgersene è Vincenzo Delmonte.
(Edit: Sindaco che in questa occasione è riuscito a scovare una legge del '57... a quanto pare inutilmente. Provi ancora: forse in un qualche Regio Decreto del ventennio troverà qualcosa di utile per NON DARE RAGIONE a Rifondazione, piuttosto che per risolvere il problema, alla faccia dei reali bisogni dei lavoratori -precari e non- di Cavriago).
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