martedì 14 ottobre 2008

SLALOM PARALLELO-DEMOCRATICI


Proponiamo un gioco ai visitatori del blog. Ecco due fatti democratici:

Cavriago, gennaio 2004 - Vincenzo Delmonte, in occasione della campagna elettorale per le primarie cavriaghesi che lo vedono nel ruolo di sfidante dell’allora sindaco Loriana Paterlini, dichiara pubblicamente (e più di una volta) che le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco devono necessariamente diventare una prassi consolidata;

Bologna, ottobre 2008 - Sergio Cofferati decide di non ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative.

Alla luce sia delle (a questo punto probabili?) mancate primarie democratico-cavriaghesi per le elezioni amministrative 2009, che dell’operato democratico-bolognese del Cinese in questi 5 anni, quali sono - secondo voi – le analogie e le differenze tra le due situazioni?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.generazioneblog.it/2008/10/09/cofferati-lascia-abbasso-cofferati/

Io l’avevo anche sostenuto e nel mio piccolo supportato in campagna elettorale. Una delle cose di cui mi sono pentito di più nella mia vita. Parlo di Sergio Gaetano Cofferati, prima pifferaio magico che ci aveva stregati tutti col can can dell’articolo 18 - anche se a noi tutti precari la cosa non riguardava neanche di striscio - poi sindaco di Bologna.

Io cinque anni fa ero lì. Ricordo i suoi discorsi. Le sue promesse. I suoi voli pindarici. I suoi manifesti. Prometteva una nuova Bologna, una città rinascimentale che avrebbe fatto dimenticare il medioevo guazzalochiano. Prometteva dialogo, il Koffi, e ascolto, e rappresentazione di tutte le molteplici esigenze della città. Prometteva innovazione, col suo blog, con la sua web-TV fatta dai soliti stagisti sfruttati dal partito di sinistra e poi lasciati a marcire in una città che della creatività e dell’innovazione se ne fregava e nella lotta contro i Dehors riassumeva tutta la sua proposta politica.

Ora, dopo quattro anni in cui ha litigato con tutti, ha inventato di sana piana emergenze razziste e irrazionali, dopo che ha fatto crollare le iscrizioni all’università di Bologna, e che ha reso la città delle torri simili a qualsiasi provincia veneta ad amministrazione leghista. Ora dopo che si è speso a destra e a manca come sceriffo colpevolmente dimenticando che molto meglio di lui gli sceriffi li fanno i Tosi, i Gentilini. Ora che a buttato nel cesso qualsiasi ragionamento politico di alleanze. Ora, si ritira. Per problemi personali. Dice. Una motivazione che anche ad un sordo suona come una sonora menzogna. La verità per molti è un’altra. Che ha avuto paura di perdere. E che non ha avuto nessun coraggio. Di assumersi almeno le responsabilità e le conseguenze dei quattro anni della sua amministrazione.

Cofferati a Bologna lascia il nulla. Un partito democratico locale che si spaccia come incubatore del PD nazionale (sai che figata) ma che in questi anni non è riuscito neanche velatamente ad esprimere una sola critica al suo sindaco. Un partito democratico che lavora sopratutto per gli affari e che ha in mente solo il suo elettorato di riferimento ormai perfettamente sovrapponibile al pubblico di Porta a Porta.

Dice, infine, il coffi, che è a disposizione del partito. Parole che fanno ghiacciare il sangue nelle vene. Chissà dove ce lo ritroveremo presto, Sergio Gaetano. Tremiamo al pensiero. Perchè potrebbe fare effettivamente una grandissima carriera nel PD. Un partito di perdenti cronici è di certo in grado di valorizzare uno come lui.

Anonimo ha detto...

I casi a mio modo di vedere sono chiaramente differenti, ma le analogie non mancano... una su tutte la finta democrazia interna al PD. Esiste una democrazia formale (quella dei regolamenti, cioè il fatto che un sindaco al termine del primo mandato possa ricandidarsi senza passare dalle primarie) che cancella la "loro" democrazia sostanziale (cioè appunto le primarie).

Vi pare "democratico" che uno come cofferati una mattina si alzi e dichiari la propria indisponibilità a ricandidarsi (a 7-8 mesi dalle elezioni...) quando fino al giorno prima aveva manifestato ben altre intenzioni?

Vi pare "democratico" che a Cavriago (perchè in altri comuni - vedi scandiano, correggio, reggio emilia per citare i più importanti - questo passaggio è già stato fatto da un po') il direttivo del circolo del pd non discuta dell'eventuale ricandidatura di Delmonte, ma lasci la palla a Delmonte stesso (che aveva dichiarato 4 anni prima l'imprescindibilità delle primarie)?

D.T.

Anonimo ha detto...

dio (a vostra scelta)

meglio del monte che tutino!

Anonimo ha detto...

Meglio Farella

Anonimo ha detto...

Cerchiamo di entrare nell'oggetto della questione : BOLOGNA e il dopo Guazzaloca lasciando un po' in disparte la polemica sull'ex sindacalista e l'art. 18.
Bologna era appena uscita da una grave sconfitta morale aver perso le elezioni a favore di Guazaloca.
Se volete possiamo dicsutere di chi è la responsabilità, io ho la mia opinione in merito.
Il porblema vero era chi candidare per provare di riacquistare la fiducia dei bolognesi; la ex federazione PCI ( una delle più grosse d'italia) non aveva assolutamente previsto alcunchè ne tantomeno aveva preparato nomi o persone; si è scelto un candidato d'importazione.
Credo che Cofferati fosse l'unica persona che potesse far sognare ancora i bolognesi reduci da una discutibilissima amministrazione.
C'erano alternative ????
Si, una sola Zani [bolognese doc,ex FGCI, Ex PCI, deputatato eu e disponibile ] che però visto lo stato di litigiosità all'interno del proprio partito ha prontamente ritirato la candidatura.
Poi come sempre per cambiare bisogna conoscere e il ciniese di Bologna conosceva ben poco.
Tutto sommato credo che nonostante i litigi e sceriffamenti vari non sia stata una cattiva amministrazione.
Credo anche che non sia il figlio mil vero motivo, ma spero che ritorni alla vita politica. Forse non apprezza il pensiero di una eventuale partecipazione UDC.

Bologna era già da tempo in trasformazione e Cofferati non ha fatto tanto peggio che i soliti uomini grigi del partito (Imbeni e Vitali) che andati a roma sono scomparsi in mezzo alla marea dei deputati.
Per Bologna ci vogliono idee nuove e conoscenza specifica della città. Certamente la marchetta di Telereggio che ha annunciato una presunta richiesta di Bologna per avere candidato Delrio ha il sapore di una grande leccata di culo.

Anonimo ha detto...

[b]Differenze[/b]: Del monte se si ricandida probabilmente vince, a Cavriago la gente dorme ancora. Cofferati se si ricandidava perdeva.
[b]Analogie[/b]: tutti e due hanno la barba bianca. tutti e due amano comandare.

Anonimo ha detto...

ANALOGIE sono tutti e due maschi

DIFFERENZE la levatura politica, non confondiamo santi e fanti.

Cofferati era a rischio, qui chiunque passi il partito principale vince a occhi chiusi.

Anonimo ha detto...

In effetti hai ragione, delmonte sono cento anni che è sindaco, il cinese per non fare la fine di rutelli s'è ritirato dopo 5.

Voltare pagina è necessario, basta con questa classe dirigente anni 80!