mercoledì 13 gennaio 2010

ACQUA BENE COMUNE? IN PROVINCIA NO!



Lunedi 11 gennaio si è tenuta la seduta straordinaria aperta del Consiglio Provinciale dedicata al tema dell’acqua chiesta da Rifondazione Comunista.

Riportiamo inoltre l'intervento del Consigliere Provinciale del PRC Alberto Ferrigno:

Vediamo una parte politica che a parole si pronuncia a favore dell’acqua pubblica, negando quello che invece il provvedimento del Governo produce: la privatizzazione dell’acqua. Contrapporsi a questa operazione non rappresenta una battaglia di natura ideologica, ma è evidente che la gestione di un privato non può essere volta al bene collettivo, ma ad un interesse privato, dovendo produrre utili.

Se si spendono parole egregie per il lavoro di quella che era Agac, perché il Governo impone la privatizzazione? Perché poi, passando alla fusione di Enìa con Iride, a nessuno è stata data la possibilità di intervenire o conoscere i fatti. Nessuno ha nemmeno risposto alla richiesta fatta dai sindacati di un incontro, rivolta ai sindaci Delrio, Chiamparino e Vincenzi. Si tratta di un’operazione di cui nessuno conosce nulla e crea un vuoto intorno a questa operazione che andrebbe colmato. Non comprendo a questo proposito la posizione del Pd che ha di fatto permesso una quotazione in borsa di Enìa, senza alcuna garanzia di una maggioranza pubblica, visto che lo Statuto non prevede il vincolo del 50 per cento. Così anche il Pd ha avallato la privatizzazione dell’azienda e non capisco come tale operazione si possa conciliare con l’avversione espressa in quest’aula al decreto Ronchi. Adesso questo provvedimento del Governo - oltre a ricalcare un percorso che fa mettere le mani privati sulle aziende che finora erano municipalizzare - va a penalizzare ulteriormente la situazione dei lavoratori delle aziende in questione.

Riportiamo inoltre parte del comunicato rilasciato il 13 gennaio dal comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia condiviso anche dal Comitato in difesa dei beni comuni della Val d'Enza:

Il Pd ha presentato un ordine del giorno ben scritto e apprezzabile nella forma. La sostanza era però abbastanza deludente. Al di là delle belle parole, dei buoni propositi e dell’evidente condanna al decreto Ronchi non vi erano però impegni concreti e prese di posizioni precise. Sono tutti d’accordo che l’acqua sia quella cosa umida e blu, che sia un bene da tutelare, che nel mondo cominci a scarseggiare ma non si riesce ad esprimersi sulla sua natura. L’acqua per il Pd può essere ed è un bene a rielvanza economica e come tale va gestito con spa e ricerca di profitto.

Come comitato abbiamo presentato un ordine del giorno ben diverso e ben più chiaro. Si chiedeva di decretare l’acqua un bene privo di rilevanza economica in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini. (continua).

Pubblichiamo infine un intervento dello stesso consigliere Ferrigno preso da Reggionelweb:

Il Consiglio Provinciale straordinario sull’acqua ha segnato una svolta nella politica della comunità reggiana contrapponendo il PD e l’IDV ai comitati. Il comitato acqua pubblica e il coordinamento dei comitati della val d’enza hanno presentato un documento chiaro per la salvaguardia dell’acqua come bene comune e contro la privatizzazione della stessa, argomentando attraverso numerosi e puntuali interventi in aula sulla necessità di inserire nello statuto, come fatto a Cavriago e San Polo, che l’acqua è un bene “privo di rilevanza economica”. Alla fine della discussione però il PD e l’IDV hanno unito i loro voti a quelli delle destre e della lega per esprimere un voto contrario al documento dei comitati sostenuto solo da Rifondazione Comunista. La maggioranza tra l’indignazione dei comitati ha votato un odg alternativo che rappresenta un miscuglio di ovvietà e contraddizioni come quando si afferma che l’acqua non deve essere assoggettata alle logiche di mercato e poi si rivendica la scelta di quotare enia in borsa privatizzando l’acqua. Invierò il verbale della seduta al Presidente Berlusconi che certamente sarà felice quando apprenderà che Di Pietro e Bersani in Parlamento sono contro il decreto Ronchi mentre a Reggio Emilia i loro colonnelli privatizzano Enia con l’acqua e i rifiuti insieme al PDL e la Lega.

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