mercoledì 23 giugno 2010
CON LA FIOM
Il no della FIOM davanti all'arroganza del padrone Marchionne, cuneo del governo per sabotare il sindacato, i diritti e la costutuzione, è servito a dare coraggio ai lavoratori che hanno votato no all''accordo imposto dalla FIAT con una percentuale quasi del 40%.
E' un segnale importante. Non si può cedere davanti ad osceni ricatti e assurde promesse utli soltanto per indorare la pillola.
Una breve riflessione. Il piano FIAT consiste in una rinuncia a diritti elementari e in turni di lavoro massacranti in cui i lavoratori devono svolgere i propri compiti cronometrati al centesimo di secondo in cambio di investimenti che portino al raddoppio della produzione di vetture del gruppo a livello mondiale. Produrre 6.000.000 di veicoli.
Chi comperà queste automobili in un mercato già più che saturo? Quando si scoprirà che il "piano FIAT" non ha funzionato perchè il mercato non tira cosa si farà? Cassa integrazione e licenziamenti?
Nel frattempo qualsiasi altra azienda potrà chiedere di avere gli stessi "vantaggi" in cambio di un "investimento" (realistico o no, non importa), il governo ha già detto che Pomigliano fa scuola, che l'accordo rende il paese più moderno. E se lo hanno fatto la FIAT perchè non lo può fare qualsiasi azienda a qualsiasi livello?
La destra e gli industriali stanno sfruttando la crisi per riformare il paese facendogli fare un passo indietro di 100 anni, facendo tornare il paese e i lavoratori all'inizio del '900. E' contro questo che dobbiamo lottare.
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