mercoledì 23 aprile 2008

CHE FARE?


Questa sera, alle 21,00, presso i locali del circolo di Rifondazione Comunista la Sinistra di Cavriago si riunisce per analizzare i motivi della pesante sconfitta elettorale e individuare e proporre soluzioni e strategie per il proprio rilancio nel territorio.
La serata è aperta, chiunque può partecipare e dire la propria, soprattutto se alle ultime elezioni non ha votato per la Sinistra L'arcobaleno e vuole spiegare i perchè.

Non sono previsti relatori.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ehi ma non si doveva parlare anche della festa di Giugno?
Mica son pronto a discussioni così impegnative!

LF

Anonimo ha detto...

"soprattutto se alle ultime elezioni non ha votato per la Sinistra L'arcobaleno e vuole spiegare i perchè"

E se la risposta non ci piace, abbiamo un gulagghino comodo comodo che lo attende questo traditore!!! Scherzo ovviamente. Ma meglio dirlo!

SB

Anonimo ha detto...

ah... avevo capito che si parlava della festa ma anche della debacle elettorale.
lb

Anonimo ha detto...

già tutte e due! Anche se riparlare del disastro fa male, mi sono appena ripreso e voi volete ributtarmi nello sconforto! Più festa per tutti! Serve birra per dimenticare.

LF

Anonimo ha detto...

ma anche + gulag per tutti! specialemnte per i dirigenti del partito! un partito epurandosi si rafforza!

Anonimo ha detto...

Piuttosto "Che Fare" sarebbe meglio se vi domandaste "cosa smettere di fare". Ad ogni modo, come lettura, sempre Lenin e sempre in Editori Riuniti: "Estremismo come malattia infantile del comunismo" e "Rivoluzione in Occidente ed infantilismo di sinistra". Per imparare che un partito deve avere per obiettivo il governo(alle condizioni date dalla realtà), non l'opposizione. La "bella frase" ovvero - per citare Lenin - "la roboante parola rivoluzionaria" non risolve i problemi, ma soddisfa solo il narcisismo di chi la pronuncia. Forse il vostro elettorato, è stufo di dialettica fine a se stessa. Forse voleva e vuole soluzioni.

Anonimo ha detto...

Infatti siamo andati al governo. Con Prodi. Con un programma. Per FARE. Il programma è stato tradito da tutti, tranne che da noi. Ma noi ne abbiamo pagato le conseguenze più di tutti.
Mi spiace, ma se dobbiamo tornare al governo con CERTA gente, per prenderla ancora nel sedere, allora preferisco pensarci un pò di più. E parlo da persona che riteneva giusta quella scelta, e che aveva tante speranze nei confronti di quel governo. Che l'ha tenuto in piedi nonostante PACS non approvati (nel programma), Base di Vicenza (non nel programma), 5 miliardi alle aziende (non nel programma), etc.
Allora dobbiamo chiederci: il nostro elettorato trova le soluzioni che vuole in un'alleanza di governo con QUESTI alleati? Due anni di Prodi hanno dato questa risposta: NO. Come possiamo fidarci di loro? Basandoci sulle loro promesse? Su un programma scritto sulla carta, dopo aver visto che fine a fatto quello di Prodi?

Cordialmente,
LF

Anonimo ha detto...

Caro Luca, la tua replica era facilmente prevedibile. Ma le chiacchiere stanno a zero (specialmente considerando che siete forse gli unici a ritenere di essere stati leali sostenitori del ministero Prodi). Per due volte, la sfida di saper governare il paese l'avete persa. Questo è il punto. La strategia è stare all'opposizione? Volete compiacervi di belle parole senza l'onere di doverle realizzare? Non meravigliatevi se perdete elettori. Ribadisco, e lo faccio da un punto di vista che non è il mio: rileggetevi il Lenin governante, ostile alle pose estremistiche e velleitarmente infantili. Ripartite dalle priorità, che non sono i PACS, le basi Nato e altre paccottiglie da centri sociali. Ricominciate a fare politica, ad offrire soluzioni praticabili, non chiacchiere infinite e circolari sul nulla.

Anonimo ha detto...

scusa ma non condividerò mai l'invito a "lasciar perdere" i PACS e le basi NATO (cioè diritti civili e, neanche indirettamente, il tema pacifista). Ma governare con questo centro-sinistra significa anche lasciar perdere una politica economica volta all'aumento salariale, al diritto alla pensione, alla lotta alla precarietà. Ripeto che la cosa più sconvolgente dei due anni di Prodi è stato proprio questo: si è attuata una politica ultra-centrista, anche oltre il programma, e sono state cassate tutte le istanze economico-sociali provenienti dalla nostra parte. Diciamolo chiaramente: sembrava (sottolineo "sembrava") che Tremonti fosse contro questo sistema economico, perlomeno individuava criticità. Noi invece abbiamo avuto un Padoa-Schioppa ligio a banca europea, conti, FMI, etc, che non è stato capace di vedere i problemi sociali che scaturiscono da questa linea tecnocratica. Con lui purtroppo tutto il centro-sinista. Compatto.
Dimmi, quindi, o fammi un esempio, di "soluzione praticabile" in linea con i miei principi, in seno ad un'alleanza con questo centro-sinistra sempre più centro.
Permettimi solo di dire che tu vedi la fine del percorso (un'alleanza con il PD) da raggiungere a qualsiasi costo. Hai ragione: due volte abbiamo perso la sfida del governo. Tutti però, visto che non era solo il nostro governo. Due volte ne abbiamo pagato le conseguenze noi. Sottolineo però che tutte e due quelle volte, la sfida del governo la si è raggiunta CON e grazie anche a Rifondazione. Di questo merito tutti si dimenticano. E poi si fa la campagna del "corro da solo", dell'"aspirazione maggioritaria".
Grazie comunque, quello che sottolinei è sicuramente il nodo fondamentale di una formazione politica a sinistra di uno schieramento. E' indubbio che giochini "centristi" ci sono preclusi. Ha maggior libertà di contrattazione una qualsiasi formazione di centro in questo senso, in bilico tra due scelte di campo. Non nascondo la testa sotto la sabbia, non mi rifugio in un fortino. Ma la politica penso si possa fare anche con degli ideali, con della chiarezza. E questo mi sembra il momento di mettere in chiaro alcune cose.

grazie ancora e davvero per il tuo intervento!
LF

Anonimo ha detto...

Un attimo, perchè la storia è importante per determinare quello che è successo. Questa è la ricostruzione dei fatti secondo me.
Il governo Prodi I cadde materialmente a causa di rifondazione ma le operazioni per arrivare alla caduta del governo si svolsero dietro, sull'asse D'alema - Cossiga, per portare al governo il primo. La caduta del governo prodi I sarà utilizzata come una clava sull'intera azione di governo del partito durante il prodi II.
Il governo Prodi II eletto sulla base di un programma spiccatamente di sinistra si è poi stato completamente spostato al centro, rifondazione ha votato sempre per il governo (si legga cosa dicono ferrando e la d'angeli al proposito) tranne nel caso "rossi-turigliatto". Tuttavia se si guardano le cose appena sotto a quello che ci mostrano in TV si può notare che il governo sarebbe andato sotto anche nel caso in cui la coppia "rossi turigliatto" avesse votato a favore, mostrando qual'era il vero male del governo. L'errore commesso consentì di indicare nuovamente rifondazione come capro espiatorio, allo scopo di spostare ancora di più al centro l'azione politica del governo (i famosi punti di prodi-sircana). Ironia della sorte.. il governo è poi caduto materialmente al centro, in realtà ad orvieto per mano del demiurgo veltroni. In campagna elettorale è poi venuta fuori la storiella dei "killer di prodi", evidentemente perchè il PD, conscio di non sfondare al centro, per salvare il salvabile (in termini %)ha pensato bene di attingere a sinistra.

Hai comunque ragione a dire che siamo tra i pochi a pensare queste cose... ma d'altra parte in questo povero bel paese in tanti pensano che silvio sia una brava persona vittima di complotti della magistratura comunista e dei media in mano alla sinista....
A tal proposito, e arrivo al punto fondamentale, penso sia assolutamente necessario smettere totalmente di frequentare la televisione per dedicare tempo ed energie a lavorare sul territorio, raccogliendo proprio quelle istanze locali che tu etichetti come "paccottiglie da centri sociali" e che per me sono LE BATTAGLIE da combattere, che non si devono fermare alla basi USA o alla TAV o all'acqua ma che devono essere estese anche ad altro (per esempio sostegno alla gente in difficoltà attraverso azioni virtuose, c'è pieno di esempi nel mondo).
Queste battaglie sono utili in primo luogo per il fine per perseguono e in secondo luogo per diffondere cultura e pensiero creando un movimento e mettendo a sistema le energie e gli intelletti di persone che pensano e si impegna, con cui avere un rapporto strettissimo di contaminazione culturale.
Non si tratta, tutto a mio avviso, di tornare al socialismo evangelico della fine dell'800, ma quasi.

L'aspettativa è di lungo periodo? può essere. Le aspirazioni sono di creare una forza maggioritaria? magari, ma non credo.
Credo che l'obiettivo da perseguire sia quello di creare una forza di sinistra aperta (e non settaria) che non imponga al centro le proprie politiche in virtù e del ritrovato consenso elettorale e del legame con la base.

lb

Anonimo ha detto...

che imponga, senza NON, è un refuso.

lb

Anonimo ha detto...

Ascolta, Luca. Definire le priorità non significa "lasciar perdere", ma stabilire cosa è più importante e, soprattutto, ottenibile. Prendiamo le basi USA. Un paese che ospita contingenti militari stranieri è - tecnicamente - un paese militarmente occupato. L'Italia rientra in questa categoria dal 1943; d'altronde abbiamo perso la guerra. Noi l'abbiamo rimosso, gli USA no. Preso atto di ciò, per poco piacevole che sia, l'Italia non è in grado di mandare a casa i soldati americani, neppure se lo volesse (e, palesemente, non lo vuole). Del resto, Guantanamo è lì a dimostrare che se un elefante ti si piazza in giardino, se ne va quando vuole lui, non quando vuoi tu. Allora, fare delle basi USA un caposaldo politico è: ingenuo velleitarismo oppure cinico (ma ugualmente ingenuo) tentativo di fare "distrazione di massa", con esiti peraltro disastrosi: anzichè distrarre ha deluso vieppiù i vostri, ha irritato tutti gli altri e creato (concreti) aggiuntivi problemi in politica estera. PACS (o simili): chi sogna Zapatero, dovrebbe ricordare che la Spagna vive da oltre un decennio condizioni di crescita economica, ha conti in ordine e, in breve, può permettersi di affrontare temi su cui, a torto o ragione, l'opinione pubblica si divide senza dover presidiare fronti più incandescenti. E' curioso che un non marxista debba ricordare a dei comunisti il ruolo fondamentale dell'economia nei fatti della politica. In un momento in cui il governo DOVEVA affrontare una fase di misure poco popolari, i Dico andavano lasciati nel cassetto e tirati fuori più avanti. Invece, di nuovo ingenua "distrazione di massa", ugualmente disastrosa. Potevano, i vostri elettori, presumibilmente in maggioranza eterosessuali e sposati, consolare il mal di portafoglio con l'approvazione dei Pacs? Tecnicismi. Il nostro paese paga 70 Mld di interessi passivi sul debito pubblico. Tale cifra rappresenta più di un quarto del totale gettito IRPEF. 1 euro su 4 della tua e mia IRPEF a remunerare BOT, anzichè tornare in servizi e strutture, chiaro? Se i nostri conti fossero simili a quelli dei nostri vicini, magari tipo quelli della mitica Spagna, la spesa per interessi sarebbe di ca. 40 Mld e la differenza di 30 mld è quella che consente di tenere in piedi un welfare efficiente. Dai tempi della Thatcher, disastrare il bilancio statale con deficit pesanti è il cavallo di Troia con cui abbattere lo stato sociale. Ricetta semplice: con frescate tipo "curva di Laffer" si abbassano le tasse a maggior beneficio dei ceti abbienti, illudendo i poveri che pagando poco di IRPEF ricevono qualche spicciolo. Così si creano voragini nelle entrate. A fronte di un deficit che cresce, si sposta la tassazione dalle imposte dirette (progressive) a quelle indirette (flat: l'accisa sulla benzina è uguale per me, per te e per Berlusconi) e silentemente chi perde sono i bassi redditi. Ma soprattutto, sviluppare scientemente il deficit serve per giustificare misure atte a... ridurre il deficit. Come? Mediante tagli alla spesa pubblica (of course), specialmente in quelle parti (scuola, sanità, previdenza) che possono essere utilmente privatizzate. Un film già visto, prossimamente di nuovo sui nostri schermi. Un bilancio sano, se non è di sinistra, è la premessa per sviluppare politiche di sinistra. E risanare il bilancio in Italia è impresa lunga, non priva di compromessi e tanto più penosa se ogni volta ci si ritrova punto e a capo. Non l'avete capito nel '98. Non lo avete capito nel 2007 e semplicemente non volete capirlo, il che primariamente spiega perchè non siete in grado di governare il paese a qualunque livello. Ciao.

Anonimo ha detto...

Nei due anni di governo prodi II si è rivista la politica dei due tempi (a proposito di film già visti) e si sono promosse manovre tutte o quasi a beneficio delle imprese, come il famoso cuneo fiscale che è finito per oltre l'80% nelle tasche delle aziende.
Un governo di centro-sinistra avrebbe dovuto fare il contrario.
Il PRC le ha votate e anche per questo motivo è stato punito, scendendo al 3%.
Altro che PACS o DICO per consolarsi dal mal di portafoglio.
LB

Anonimo ha detto...

e intanto chi da lezioni di buon governo dopo aver regalato l'italia a berlusconi-bossi regala roma ai fascisti

lb

Anonimo ha detto...

Scusate, non avevo visto aggiungersi i nuovi commenti.
In breve che ho la cena che mi aspetta:
- una cosa è accettare le truppe USA che son qui dal 43, mi piacerebbe veder smammare anche quelle, ma appunto non sono così oltranzista come sembro. Sapevo di governare con il PD, quindi non mi aspettavo una scelta così CORAGGIOSA. E voglio vedere Bush invadere l'Italia, se qualcuno avesse questo coraggio. Ma un'altra cosa è vedere Prodi che DA SOLO, senza gli ALLEATI che l'han fatto vincere (o almeno senza una parte di essi) accetta di radddoppiare una base militare USA. Se vuoi far male alla coalizione, non puoi far di meglio.
Se avesse detto semplicemente NO, che sarebbe successo? Non mi dire un bombardamento...
- PACS: non credo che in Spagna si siano realizzati perché stanno economicamente bene. Semplicemente gli spagnoli hanno possibilità di votare per una parte laica, con concrete possibilità di vittoria, che se vince fa quel che dice. In Italia non abbiamo questa possibilità.
- Economia: so che il debito pubblico è un problema dell'Italia. Ma allora quei 5 miliardi non dovevano essere dati all'azienda. Bastava usarli per abbattere il debito. E contemporaneamente, grazie ai risparmi di quell'abbattimento, abbassare quelle tasse ingiuste in quanto non progressive.

Semplice no?

Dimenticavo, torno un attimo a Vicenza: il PD ha vinto grazie a quelli che dicevano NO DAL MOLIN, mi pare. Se lo dicevamo noi non andava bene. Aspettiamo allora che il sindaco PD sputtani Prodi e la sua scellerata scelta. Sempre che rispetti i patti, che dal PD non si sa mai...

Anonimo ha detto...

mi son dimenticato la firma sopra:

LF

Anonimo ha detto...

Caro Luca, chi non vuol vedere non vede, neppure le macerie su cui sta seduto. E non è facendo capriole dialettiche che cambiano i termini del problema. Ad ogni modo,a ognuno le sue convinzioni. Ad esempio, che qualcosa di simile all'Unione (dichiarata morta da Bertinotti a dicembre, dopo 20 mesi di quotidiana guerriglia) potesse ripresentarsi credibilmente alle elezioni. Ragazzi miei, l'Italia è stata consegnata a Berlusconi dagli elettori e non risulta che abbiano votato con una pistola alla nuca. Con questo, liberissimi di pensare e credere come il manzoniano don Ferrante, irremovibilmente convinto che la peste fosse colpa delle stelle avverse. E naturalmente finì che: "Gli si attaccò, andò a letto a morire come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle". Paradigma di come davvero, peggio che agire senza sapere, sia agire in base a convinzioni sbagliate. Passo e (definitivamente) chiudo, ciao Luca.

Anonimo ha detto...

bene, dammi atto che se noi "non vogliam capire", tu più disponibile non sei. Noi abbiamo aperto una discussione interna, quotidiana, a tratti pesante. Il PD, sconfitto alle nazionali (con un distacco enorme, mascherato solo dalla nostra cocente ed ENORME debacle), sconfitto ora alle amministrative (paurosamente, nella Roma di Veltroni), cosa pensa di fare invece? Pensa davvero di essere sulla strada giusta, senza se e senza ma?
Come al solito la vostra strategia è sbagliata: avete attaccato a sinistra, avete vinto con il voto utile, l'aspirazione maggioritaria e il corro da solo. Volete anche questo altro 3%? Non vi basta. Non vi serve addirittura. Penso che a parlare allora sia la vostra coscienza. Dovete convincervi che nonostante la VOSTRA sconfitta (della nostra abbiam parlato e a lungo) voi non abbiate sbagliato. Che la strada sia quella. Limpida, tracciata. Che porta verso il centro, sia che questo centro sia un partito come l'UDC, personaggi come Calearo, una politica di Centro come la sicurezza, un'economia filo-bancaria. Non dovete convincere me. Ripeto, non vi serve. Convincetevene voi. E con questa convinzione, perderete per i prossimi vent'anni e forse più. Perché così facendo fomenterete la già imperante CULTURA di destra. Quella cultura che segue gli elettori nelle cabine elettorali. E che preferiranno sempre l'originale, cioè il centro-destra, alla pallida fotocopia che è rappresentata dal centro-sinistra.
Buon percorso revisionista. Ma non mi piace saltare sul carro dei vincitori, figurarsi su quello dei perdenti che manco la pensano come me.

Anonimo ha detto...

come sempre ho dimenticato la firma nel post sopra...

Ecco qui: LF

Anonimo ha detto...

Volevo considerare chiusa una discussione ormai ripetitiva, ma la sconfitta a Roma merita un commento. Francamente penso che l'oste, cioè l'elettorato, abbia presentato a Rutelli un conto non diverso da quello presentato a voi due settimane fa. Il raffronto con le concomitanti provinciali non lascia spazio a scappatoie di comodo. I dati li conosci, nel Comune di Roma Rutelli ha avuto oltre 50000 voti meno di Zingaretti, con un'aggravante: le schede bianche e nulle nelle comunali soo state la metà rispetto alle provinciali, perciò neppure l'astensionismo può essere chiamato in campo. Penso, oltre le ragioni dei singoli, che lo spettacolo degli Scanio, Diliberto, Bertinotti & Co. spediti a casa abbia persuaso una fetta di elettori che per fare un po' del repulisti tanto spesso invocato la scheda elettorale possa funzionare benissimo, nonostante il prezzo possa essere salato. E' un "si può fare" che vari signori un po' logori faranno bene ad appuntarsi in agenda. Tutto ciò per ribadire che di chiacchiere e inconcludenza, si finisce col morire; cosa che vale per voi come per chiunque altro. Ciao

Anonimo ha detto...

Giusto. L'oste aveva chiesto il conto al PD anche la volta scorsa a dirla tutta, ma il nostro era risultato così salato che quello del PD era passato in secondo piano (mancato sfondamento al centro così cercato e coccolato, distanza abissale dal centro-destra).
Ma posso chiederti tra "noi" (SA) e "loro" (PD) tu dov'eri? Con te (intesa come tua posizione) l'oste è stato buono, o sei uscito senza pagare il conto? (sto parlando metaforicamente eh...:)

LF