
Compagne e compagni. La sconfitta è bruciante, terribile, genera sconforto e rassegnazione.
Eppure ci abbiamo creduto, abbiamo sudato, sofferto, ci siamo dati da fare. A livello locale come nazionale. Non è servito. Non è bastato. La sinistra è extraparlamentare.
Per questo motivo è necessario, oggi più che mai, non lasciarsi andarei ai processi sommari, non cadere nella retorica,
non abbandonare tutto, ma analizzare, ripensare, ricostruire. Occorre partire da zero, dalla
solidarietà che deve unirci in un momento come questo, costruendo un rapporto nuovo con le persone, creando cultura, movimento; e occorre farlo
nelle strade, nelle piazze. Non si può e non si deve più pensare di potersela giocare alla pari attraverso i mezzi di informazione. Ma occorre, sopratutto, restare compatti, affrontare insieme questa nuova lotta, non darsi per vinti, non lasciarsi prendera della tentazione di pensare che sia meglio confluire in una forza maggiore che
non rappresenta e non rappresenterà quello che pensiamo, quello in cui crediamo.
Non aprite quella porta. Restate. A livello nazionale come a livello locale confrontiamoci, apriamoci, ripartiamo, riprendiamo contatto con una realtà che oggi più che mai non siamo stati in grado di capire ed interpretare, fatta di persone che
non siamo stati in grado di emozionare.
L'italia è in mano alle destre e se anche il veltrusconi di fatto non ci sarà siamo certi che
le convergenze sulle decisioni politiche fondamentali non mancheranno.
E se il progetto di fare scomparire la Sinistra è riuscito alle elezioni aprire quella porta significa
consegnare le armi e dichiarare la resa.