venerdì 16 ottobre 2009

PAESE NOSTRO - FEBBRAIO 1954

Febbraio 1954, si torna a 4 pagine, il direttore responsabile è Giuseppe Soncini. In prima pagina la notizia principale è una "ingente mole di lavori pubblici", "grazie all'amministrazione socialcomunista". Il sindato Emore Gilli dichiara che verranno sistemate le scuole, verrà costruito un nuovo pozzo dell'acquedotto e verrà piantumata Piazza Zanti, attività, quest'ultima, che vedrà impegnate molte amministrazioni anche in futuro!
Sempre in prima pagina il ricordo dei caduti cavriaghesi nel decennale della guerra di liberazione e la notizia del congresso della sezione locale del Partito Comunista.
All'interno la pagina storico-culturale ricorda Andrea Rivasi, martire della Repubblica Reggiana, e Eugenio Curiel, partigiano, creatore del fronte della gioventù, vilmente assassinato dai fascisti a milano il 24 febbraio 1945.
Sempre presenti le polemiche con la DC locali, si inizia con un articolo rivolto ai giovani di azione cattolica e si finisce con la consueta rubrica al vetriolo "Sotto a Chi tocca".
Chiude il numero la notizia del cogresso della FIOM, si parlerà di equa ripartizione del rettito attraverso l'aumento dei salari... un argomento quantomai attuale in epoca di crisi economica e di accordi separati. Buona Lettura!

1 commento:

Anonimo ha detto...

...la priorità viene data alle iniziative di lotta, «fabbrica per fabbrica, territorio per territorio, per impedire che questo accordo possa trovare applicazione e realizzare i danni disastrosi che vi sono contenuti in nuce». Il Comitato centrale Fiom si riunirà martedì 20 proprio per discutere queste iniziative, perché «è stata condotta una finta trattativa da parte di sindacalisti mediocri», che «svendono il valore dei lavoratori e dello stesso contratto». La sfida è chiara: «chiediamo che si sottopongano al giudizio dei lavoratori con un referendum. Se Fim e Uilm pensano di aver fatto un buon accordo, non dovrebbero aver difficoltà a far votare i lavoratori. Se non vogliono farlo, si vede che non è un buon contratto». Anzi, il peggiore: quello che rovescia una storia sindacale di oltre 40 anni.