lunedì 19 ottobre 2009

SONDAGGIO!

Sembra che nei giorni scorsi su un quotidiano locale alcuni cittadini di Codemondo, lamentandosi dell'amministrazione Delrio abbiano chiesto, provocatoriamente, di passare sotto Cavriago. Raccogliamo la provocazione e chiediamo ai nostri lettori di esprimersi, cosa ne pensate?

A) Sono contrario, gli abitanti di codemondo non sanno che qui le ruspe e le betoniere non aspettano altro che costruire nei loro campi come han già fatto con i nostri.

B) Sono d'accordo, sembra che agli abitanti di codemondo ruspe e betoniere non piacciano, sarebbe bello averli nei nostri confini.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

I campi di codemondo sono ben più cementificati.. codemondo in 10 anni è passata da 2500 a 6000 abitanti.. Cavriago da 8900 a 9500.. bella differenza. Se vogliono passare sotto Cavriago evidentemente non stiamo così male noi. Io comunque non li voglio.

Anonimo ha detto...

6000 abitanti Codemondo? Sicuro? Non conosco bene il dato. Ma su quanta superficie lo sai? E gli abitanti per km/q?
Se così fosse Cavriago diventerebbe un centro da più di 15000 abitanti. Secondo me è un pò esagerata come cifra. Io annetterei anche Cella e Barco!

Anonimo ha detto...

6000 abitanti codmond???? Cos'è, un quartiere di Berlino? Su google non ho trovato neanche un'indicazione...

Anonimo ha detto...

Ho fatto un calcolo spannometrico... Cavriago ha 9000 abitanti e 7711 elettori. Quindi il numero di abitanti è più alto di un 15% rispetto agli elettori. A Codemondo gli iscritti alle liste elettorali sono 997. Se aggiungiamo un 15%, si arriva a 1150 circa... che mi sembra plausibile. Anche se fossero 2000, ci sta. Ma 6000...

Anonimo ha detto...

allora ANNETTIAMO CODEMONDO!
cosi raggiungiamo i 15.000 abitanti e la prossima volta mandiano il PD al ballottaggio!

Anonimo ha detto...

Ma dove vivono 6.000 persone a codemondo?

Anonimo ha detto...

La lega è una peste, catalizza i sentimenti di cattiveria di rancore e di intolleranza per etnicizzare la crisi sociale presente. Questo è il succo dell’analisi lucida e spietata che snocciola il poeta Andrea Zanzotto durante la trasmissione “L’infedele” su La7.

Zanzotto è l’anima della sua terra, quel Veneto che il poeta vede sempre più associato al razzismo e alla degenerazione etica voluta dalla lega. Il suo è uno sfogo accorato proprio perché come giustamente sostiene, la lega catalizza sentimenti che in fondo “non appartengono alla tradizione veneta”. E’ un modo per affrancarsi, per marcare con forza il suo totale distacco dai deliri del Carroccio. Lui che, con la sua letteratura radicata nella tradizione locale, con quel linguaggio vicino al dialetto della sua gente potrebbe rappresentare l’essenza del pensiero identitario, delegittima la lega con chiarezza e senza ipocrisie.

Zanzotto affonda con evidente efficacia su quei temi che sono i punti di forza della lega. Quando sostiene che la lega “vuol convincere ogni paese che è meglio di quello vicino” esprime uno dei limiti principali del partito di Bossi. L’identità intesa come chiusura a spirale dove il localismo viene portato all’estremo, dove l’identità viene costruita sulla distruzione dell’appartenenza ad una comunità ad una storia più ampia di quella del proprio cortile.

Ma il passaggio più significativo è quello relativo al pericolo che la memoria sia minacciata “dalla falsa difesa delle radici”, Zanzotto dice che la tipicità di un popolo non è qualcosa di immobile o immutabile, ma è un processo in continua evoluzione. La lega invece sembra volere fermare il percorso della storia o riportala a momenti che servono esclusivamente a legittimare la sua presenza politica. La lega interviene sulla memoria della propria gente come a volere cancellare tutto ciò che è scomodo.

In un’analisi frettolosa e semplicistica che solo un leghista può fare, il ministro dell’agricoltura, il leghista Luca Zaia stizzito sostiene che Zanzotto “avrebbe voluto che i ve­neti rimanessero per sempre quelli che erano. Poveri, magari ignoranti”. Niente di più sbagliato. Zanzotto vuole riportare ai leghisti la memoria di quando erano poveri ed ignoranti proprio perché un popolo che dimentica le proprie origini non può guardare avanti. E’ un operazione opposta a quella della lega che tratta le popolazioni del nord come quei benestanti parvenu che per adeguarsi al nuovo ceto sociale dimenticano la provenienza e la miseria. Quella della lega è “una falsa difesa delle radici” perché sono radici artificiali, sapientemente create per sottolineare un’appartenenza forzata ad una “razza” di eletti. Non molto diversa dall’operazione che fecero i nazisti in Germania. E così in questo quadro si collocano le manifestazioni rituali di ampolle magiche, la rimozione delle targhe dedicate ai martiri della mafia o i deliranti proclami di prosindaci veneti che invocano la salvaguardia dei cani non stranieri. Sarebbe tutto grottesco se non fosse terribilmente serio.

E così mentre la lega pretende che lo Stato finanzi un colossal sul Barbarossa un teppista sradica un ulivo dedicato a Peppino Impastato. Le radici scomode devono essere rimosse e la memoria ricostruita.

Zanzotto ha toccato un nervo scoperto della lega, parlando da settentrionale e da veneto. Sicuramente l’ha fatto anche da italiano

Anonimo ha detto...

Dal Psc di Reggio. Codemondo nel 2007 aveva 1518 abitanti. Nel 1997 ne aveva 990. +53%. San Bartolomeo è salita da 1031 a 2002 (+94%). Cella è salida 2573 a 3213 (+25). Cadè è andata da 1438 a 1858(+14%). Gaida da 227 a 546 (+140%). Nel complesso, su un area del 30% più ridotta, le frazioni confinanti con Cavriago hanno 9200 abitanti. Nel 1997 ne avevano 6300 (+45%) circa. Cavriago negli stessi anni è salita 8600 a 9400 (+9%).

Anonimo ha detto...

Quindi se Cavriago è su un'area di 16 km/q, le 5 frazioni insieme occupano solo 11,2 km/q?
Però qui si parla di codemondo. Quanto è la sua superficie? Quanti abitanti ha per km/q? Più o meno dei 594 ab/kmq di Cavriago?
Qualcuno lo sa?

Anonimo ha detto...

Codemondo è circa 3,5 kmq. Il ragionamento sulla densità, tuttavia è fuori luogo. Non conta quanti abitanti ci sono sulla superficie del Comune (che ha, come ogni comune, ampie parti "vuote"), ma quanti abitanti ci sono rispetto all'urbanizzato. Es: se un comune ha 24 kmq di cui 6 edificati e 9.000 abitanti ha una densità meno sostenibile di uno che ha 17kmq, 7 edificati e 9000 abitanti? In sostanza: avere più "spazio vuoto" (sotto la propria giurisdizione, anche a distanza dal centro del apese) migliora la qualità della vita di un paese rispetto al suo confinante?

Anonimo ha detto...

Cavriago è il paese della provincia più densamente abitato, dopo Reggio.

Anonimo ha detto...

Quindi dai conti Codemondo ha comunque meno abitanti per Km/q di Cavriago. E benché sia effettivamente cresciuto molto, con interi nuovi quartieri, mi sembra che non tutto sia perduto dal punto di vista urbanistico. Purché si provveda ovviamente con opere serie.
Confermo (per ora) il mio voto a favore dell'annessione!!

Anonimo ha detto...

Meglio Cella, li ci sono i compagni di tante feste della gorganza.