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martedì 31 marzo 2009

NOI E LA CRISI: INSIEME PER COSTRUIRE UN FUTURO DIVERSO



Pubblichiamo la lettere inviata nei giorni scorsi da Mirto Bassoli, segretario generale CGIL di Reggio Emilia, ai partiti e alle associazioni.

Come saprete la CGIL ha indetto una grande manifestazione nazionale che si svolgerà al Circo Massimo, a Roma, il prossimo 4 aprile.
Si tratta del punto culminante di una complessa fase di mobilitazione che ha visto la CGIL impegnata con diverse iniziative (13 febbraio Pubblico Impiego e Metalmeccanici; 5 marzo Pensionati; 18 marzo Scuola, Università e Ricerca), insieme allo straordinario sforzo messo in campo per promuovere la consultazione democratica delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati sull’Accordo separato del 22 gennaio 2009 in materia di assetti contrattuali.
Questa fase segue quella svolta tra settembre e dicembre u.s., finalizzata a contrastare la politica economica e sociale del Governo e sostenere le proposte della CGIL per affrontare la grave crisi economica in atto.
Le parole d’ordine scelte per la manifestazione del 4 aprile “Futuro si, indietro no:
– giù le mani da salari, pensioni, libertà’ E diritti
- Insieme per costruire unfuturo diverso, più democratico e solidale, indicano con chiarezza le priorità al centro della nostra iniziativa:
- La gravità e il peggioramento in atto della crisi economica, gli effetti che sta producendo sul piano sociale, la necessità di ottenere provvedimenti diversi e urgenti da parte del Governo per rispondere alla emergenza in atto e per dare concrete soluzioni alla condizione di pesante disagio sociale di lavoratori e pensionati;
- L’intesa separata sul modello contrattuale, che la CGIL ritiene di dover contrastare per i contenuti regressivi che propone e perché rischia di peggiorare ulteriormente i diritti, la contrattazione collettiva e la condizione retributiva delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Paese;
- La “questione democratica”, che emerge sempre più evidente, anche nei contenuti dei provvedimenti in materia sociale e di lavoro, sia quelli sin qui decisi, sia quelli annunciati nei prossimi mesi da parte del Governo.