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mercoledì 19 gennaio 2011

venerdì 24 settembre 2010

TESORETTO

In settimana Walter Burani ha dichiarato che non esiste nessun tesoretto, non ci vorrà raccontare che i Burani sono senza soldi? Con cosa paga le case e le auto di lusso? E poi, se davvero è senza soldi, perchè ha promesso per mesi e mesi che avrebbe versato 50.000.000 di euro? Intanto i loro dipendenti chiedono di sapere che fine hanno fatto i 5.000.000 di euro di arretrati del TFR che non sono stati versati. Vendere una Ferrari d'epoca magari...
Mentre restiamo a in attesa del Ministro dello Sviluppo Economico aspettiamo di sapere cosa faranno i commissari.

Detto questo torniamo a parlare della Tariffa di Igiene Ambintale (TIA). Rilanciamo la nostra propsta di eliminare i 5 anni di retroattività e di aprire un confronto con la cittadinanza sui pro e i contro dei vari sistemi di raccolta differenziata, in un Comune piccolo come il nostro, il porta a porta potrebbe essere davvero adatto ed efficace, in grado di farci fare il salto di qualità definitivo nella raccolta differenziata dei rifiuti.

Chiudiamo con una comunicazione di servizio: ma martedì 28, ore 21.00, sarà attivo il servizio webcam che riprende in diretta il Consiglio Comunale. Tutti incollati davanti al PC!

PS: per chi fosse interessato la CGIL Val D'enza, lo SPI e Fderconsumatori organizzano un incontro pubblico sulla TARSU lunedì 27 settembre al Cinema Metropolis (ore 20.30) che vedrà partecipare anche l'amministrazione Comunale di Biabbiano.

venerdì 17 settembre 2010

GLI EFFETTI DELLA CRISI ECONOMICA A CAVRIAGO

Seguiamo con apprensione la situazione che si sta determinando presso l'azienda ARTEFICE dove 26 lavoratrici rischiano di perdere il posto di lavoro. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà umana e politica alle lavoratrici della ditta ARTEFICE. Ancora una volta osserviamo una proprietà che non guarda in faccia a niente e a nessuno pur di salvaguardare i propri interessi.


Prosegue intanto il lavoro dei Commissari Straordinari relativamente alla situazione del Mariella Burani Fashion Group. Mentre la stilista afferma di voler lanciare un nuovo marchio (il nome lo conosciamo, Mariella Arduini, speriamo di sapere anche con quali soldi) ci sono 220 lavoratori e lavoratrici in una situazione di grave incertezza e preoccupazione. Intanto continua a mancare il Ministro per lo Sviluppo Economico, Berlusconi il 4 settembre proclamava che sarebbe stato individuato il nuovo ministro entro 3 giorni, oggi è il 17 settembre....




giovedì 16 settembre 2010

QUANDO 26 LAVORATRICI VALGONO MENO DI 26 BOTTIGLIE CON LE BOLLICINE

Vi ricordate questo manifesto?

Vi ricordate le critiche feroci contro di esso?

Bene. Ora prendetevi 10 minuti e guardate questo video, appena avrete tempo.

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E, infine, leggete questa notizia, apparsa ieri su Reggio24Ore:
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ARTEFICE DI CAVRIAGO IN LIQUIDAZIONE VOLONTARIA, A RISCHIO I 26 DIPENDENTI
La Filctem Cgil di Reggio e le rappresentanze sindacali dell'azienda Artefice di Cavriago, che svolge l'attività di progettazione e realizzazione di articoli di materiale plastico e oggettistica in ceramica, hanno denunciato il rischio di chiusura a cui andrebbe incontro l'impresa reggiana, che ha deciso di cessare l'attività attraverso una liquidazione volontaria. Nel caso la procedura dovesse essere portata a compimento andrebbero persi i posti di lavori delle 26 dipendenti occupate nella produzione, che si trovano già in cassa integrazione ordinaria da diversi mesi a causa del perdurare della crisi del settore. Per tutte le 26 lavoratrici si è avviata dunque la messa in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi senza anticipo da parte dell'azienda."Riteniamo gravissimo l'atteggiamento e la posizione assunta dalla società in liquidazione, non in grado di fornire alcuna indicazione nonostante le sollecitazioni sia in riferimento alle possibili prospettive di ripresa dell'attività produttiva sia per il recupero degli stipendi arretrati. Ci troviamo ancora una volta - denuncia il sindacato di categoria - di fronte all'ennesimo problema sociale: da una parte 26 lavoratrici che hanno perso il lavoro e devono impegnarsi duramente per recuperare i propri stipendi, dall'altra un'azienda che vuole chiudere scaricando sulla collettività i problemi occupazionali".

mercoledì 28 luglio 2010

ULTIM'ORA: ARRESTATI WALTER E GIOVANNI BURANI

Pare che in mattinata a Milano siano stati arrestati Walter e Giovanni Burani nell'ambito del crack della casa di moda fondata dall'omonima famiglia. Al padre Walter sono stati concessi gli arresti domiciliari mentre il figlio Giovanni è stato condotto a San Vittore. L'accusa è di aver dissipato il patrimonio della società attraverso spericolate operazioni finanziarie tra le quali anche il sostenimento artificioso del titolo in Borsa. Nel mirino dei magistrati della procura di Milano Luigi Orsi e Mauro Clerici c'è anche l'offerta pubblica di acquisto lanciata da Bdh (Burani and Design Holding) sul 15% del capitale di Mbfg (Mariella Burani Fashion Group) a metà 2008 attraverso una subholding. Bdh era stata la prima società del gruppo a fallire e a essere accusata di esterovestizione.

Fonte
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/28/news/arresti_burani-5893067/?ref=HREC1-3

Sono intanto di oggi le dichiarazioni di Gullo, ex direttore finanziario, sul crack:

mercoledì 30 giugno 2010

CASO BURANI: NON ESISTE SENSO DEL PUDORE

Insieme alla notizia del'avvenuto allontanamento della Signora Mariella Burani dal Mariella Burani Fashion Group apprendiamo dai mezzi di informazione anche della volontà della stilita di portare avanti un proprio marchio Mariella Arduini. Si tratterebbe di una beffa clamorosa (per altro su una strada già battuta anche dal "Cavalier" Tanzi) per le centinaia di lavoratrici e lavoratori dell'azienda cavriaghese che oggi sono in cassa integrazione straordinaria e per i fornitori che sono creditori del Mariella Burani Fashion Group.
Tutte queste persone vedono i responsabili del crack abbandonare impunemente l'azienda per ripartire da zero, senza debiti, con una nuova attività.
Ci chiediamo quando dovremo aspettare perchè in Italia si introducano leggi che regolino la finanza, si tassino gli speculatori e si puniscano duramente i bancarottieri e chi produce falso in bilancio (reato depenalizzato da Berlusconi).
Ci chiediamo infine se esista mai un senso del pudore di questi padroni che non hanno neppure avuto la dignità morale di chiedere scusa pubblicamente per quanto fatto a decine e decine di lavoratrici e lavoratori, diretti e dell'indotto, e alle loro famiglie.

Immagine by Tritatutto.

martedì 25 maggio 2010

I BURANI E I LORO COMPARIELLI

Fonte Corriere della Sera
REGGIO EMILIA — «Una serie di fatti e atti giuridici distribuiti nel tempo hanno trasformato Burani Designer Holding in una discarica di perdite e di malaffare, in un circolo vizioso di interessi illeciti e conflittuali (…)». E alcune operazioni messe in piedi in quattro e quattr’otto a ridosso del crac miravano alla «tutela esclusiva degli interessi egoistici dei Burani e dei loro “comparielli”». Lo scrive il curatore fallimentare della Burani Designer Holding (Bdh), Diego Moscato, napoletano con ufficio a Milano, nominato dal tribunale del capoluogo lombardo.

Bdh è la società, oggi fallita, che controlla indirettamente la quotata Mariella Burani Fashion Group, da poco ammessa all’amministrazione straordinaria (Prodi-bis). È un’analisi durissima che ripercorre alcune operazioni finanziarie e inquadra il sistema di relazioni e di «imbarazzanti conflitti di interesse» tra la famiglia di Cavriago e alcuni partner d’affari. Operazioni inserite in un piano di protezione (certificato, secondo la legge fallimentare, da un commercialista reggiano) da eventuali azioni revocatorie. Ma secondo il curatore, di fatto quel piano era una foglia di fico. E il succo è in quella colorita espressione napoletana: «I Burani e i loro “comparielli”».

In un certo senso ricorda «i furbetti del quartierino», l’involontario epitaffio di Stefano Ricucci sui protagonisti delle scalate bancarie 2005. Già da alcune settimane il documento gira di scrivania in scrivania, tra i Burani e tra ex amministratori e sindaci di Bdh e Mariella Burani. Una copia era indirizzata a tutti. Ovvio che la visione dei fatti sia opposta a quella del curatore che ha l’obbligo di tutelare le ragioni del fallimento Bdh nell’interesse dei creditori, cercando di recuperare il denaro eventualmente sottratto alla società. «Ma al di là delle ricostruzioni del curatore, confutabili, è il linguaggio utilizzato e la parola “comparielli” — dice uno dei destinatari del documento sfogliando i passaggi “incriminati”— a far infuriare i Burani e non solo». Tant’è che era stata ventilata un’iniziativa legale contro il professionista del tribunale.

Il curatore contesta, tra l’altro, la rivendita (ottobre 2009) per 7 milioni del 51% della Spm Drink System (macchine erogatrici di bevande calde e fredde) ai precedenti proprietari che l’avevano ceduta per 10 milioni ai Burani nel maggio 2008. Il prezzo della rivendita, scontato del 30%, è «arbitrario» e irragionevole», secondo Moscato, e «sconsiderata la preventiva rinunzia alla negoziazione» con altri potenziali acquirenti.

Il dossier ricostruisce poi l’illegittima restituzione alla quotata Mariella Burani di un finanziamento originariamente erogato dalla controllante Bdh e il rimborso anticipato, non dovuto secondo Moscato, di un prestito obbligazionario emesso da Bdh e sottoscritto da Advisory Fiduciaria (Af). Guarda caso il numero uno di Af, Francesco Acerbi, è il marito di una dirigente Bdh che ha partecipato «alla deliberazione e materiale esecuzione degli atti». Il documento su Burani e «comparielli» dovrebbe essere già stato acquisito dai pm milanesi Luigi Orsi e Mauro Clerici, titolari dell’inchiesta giudiziaria

venerdì 30 aprile 2010

CRISI BURANI: CASSA INTEGRAZIONE A ROTAZIONE PER I LAVORATORI


Con la notizia della cassa integrazione straordinaria a rotazione inizia la fase più dura e complessa della crisi provocata dalla famiglia Burani.

In questi mesi abbiamo assistito all'arroganza con cui questi tycoon di provincia si sono rapportati con la cittadinanza e con i lavoratori: prima del crack le garanzie che avrebbero versato i soldi necessari, poi i rinvii e le rassicurazioni e poi, dopo il crack abbiamo letto della scelta dell'automobile con cui correre il gran premio di Montecarlo, dei beni di famiglia messi al sicuro da tempo, del tentato golpe al consiglio di amministrazione di circa un mese fa ma sopratutto abbiamo assistito al silenzio ingiustificabile di chi pensa di non dover dovere a nessuno delle scuse per l'insensatezza e l'irresponsabilità del proprio comportamento. Cassa integrazione straordinaria a rotazione significa molti lavoratori e quindi molte famiglie in difficoltà: a loro va ancora una volta tutta la nostra solidarietà, il nostro sostegno e la nostra disponibilità.

Ai sindacati e all'amministratore Ruscigno spetta ora il compito di studiare un piano di rilancio industriale in grado di dare la prospettiva di un futuro per l'azienda e per i suoi lavoratori.

Pubblichiamo inoltre un commento a firma "DIPENDENTE NAUSEATO" pubblicato sul forum dedicato alla Crisi Burani dal giornale online Reggio24ore:

Perché i cavriaghesi a cominciare dal loro sindaco Vincenzo Del Monte non riescono ancora ad indignarsi per la terribile situazione venutasi a creare alla Mariella Burani Fashion Group? E? la fine ingloriosa e tardiva, di una famiglia e delle sue giravolte borsistiche, dei suoi giochi funambolici, della sua finanza allegra, delle sue spese folli. Osannato dai media e dalle testate del settore finanziario e non solo, Walter Burani, il patron, è riuscito a quotare in borsa cinque società in sette anni. Per sollecitare alcune riflessioni proviamo a fare alcune considerazioni partendo dai dati cronologici e quindi dai fatti. Nel 2000 viene quotata Mariella Burani Fashion Group (MBFG). Toccati i 27 euro per azione, oggi è carta straccia. Nel 2004 va in borsa Green Vision. L?azione, 25 euro, oggi ne vale 5. Poi è la volta di Bioera. Arrivata a 13 euro, l?azione è quotata oggi circa 1 euro. Nel 2006 viene collocata Antichi Pellettieri. Da 11 euro è scesa 50 centesimi. Nel 2007 si prova con il mercato borsistico di Londra collocando le azioni Burani Holding Design con ingente drenaggio sui mercati finanziari. Nell?agosto del 2008, quando oramai tutto il mondo della finanza e non solo è a conoscenza della gravissima condizione in cui versa il Gruppo Burani e del suo imminente tracollo, l?ultima operazione, forse la più spericolata, che vede coinvolte Burani Holding Design, Mariella Burani Family Holding e un?altra Holding non quotata. La famiglia Burani in otto anni è riuscita a raccogliere, con tutte queste operazioni, ben 370 milioni di euro. Nel frattempo però è riuscita a fare debiti per 700 milioni, così come hanno riferito i p.m. del Tribunale di Milano che hanno chiesto il fallimento. C?è chi dice che i debiti superino addirittura i 1.000 milioni. Negli anni scorsi si è assistito, sui giornali, alla ?promozione?, da parte di Giovanni Burani, sempre ripreso con smagliante sorriso, di tutte le nuove operazioni finanziarie del Gruppo. Decantate, esaltate, magnificate come il frutto di una grande mente finanziaria, di uno stratega dei mercati borsistici e descritto come un vero appassionato di ?turbo finanza?. E? stato facile spendere con i soldi degli altri. Si è visto com?è andata a finire. Non doveva trattarsi quindi di strategie particolarmente raffinate e sottili. Con un pò di fortuna, un altro enorme dissesto avrebbe potuto finire come è sempre accaduto negli ultimi anni in Italia: in una bolla di sapone. E che la famiglia Burani potesse continuare a godere delle sue ricchezze e dei suoi privilegi senza pagar dazio a nessuno. Per tutti i dipendenti, anche per coloro che continuano convintamene a sostenere i Burani, comincerà l?odissea della ricerca di un nuovo posto di lavoro. Ecco perché i cavriaghesi dovrebbero indignarsi e non più esaltare i propri famosi concittadini solo perché li vedono sfrecciare a bordo delle lussuose Ferrari, sapendo che nulla è stato fatto per cercare di sanare l?attuale situazione. Neppure un centesimo è stato reinvestito nell?azienda e tanto meno nelle risorse umane. Dalla famiglia Burani solo belle parole sui giornali, del tipo ?i soldi ci sono?, ?i miei dipendenti prima di tutto?, ?i miei operai sono i miei gioielli?, e null?altro di concreto, nemmeno una parola almeno di scuse o di ammissione di colpa. Cosa penserà adesso il buon sindaco Del Monte di fronte a questa catastrofe, vera e propria tragedia per centinaia di famiglie. Continuerebbe la strenua difesa della famiglia Burani così come fece nella seduta pubblica del consiglio comunale del 15/02/2010 oppure modificherebbe leggermente il suo pensiero? Difficilmente ci sarà dato di saperlo anche perché in questi ultimi tempi pare essersi come eclissato dalla scena sociale. Al di là delle prese di posizione questa è la realtà della famiglia Burani, per anni sulla cresta dell?onda ed oggi letteralmente travolta da quell?onda che loro stessi hanno provocato. Serviranno, forse, le accuse formulate dai Pubblici Ministeri a ristabilire un minimo di giustizia e questo almeno ce lo auguriamo davvero, senza alcun astio ma per senso di giustizia, perché chi ha sbagliato paghi. BUONA FORTUNA A TUTTI.

giovedì 18 marzo 2010

CRISI BURANI: E' COMMISSARIAMENTO

La notizia è di ieri: il tribunale di Reggio ha dichiarato lo stato di insolvenza dando di fatto il via alla procedura di commissariamento. Resta da decidere se si tratterà di Marzano o di Prodi bis e da valutare quali saranno le scelte del commissario.
Il fatto positico è che finisce l'era Burani, finiscono le promesse non mantenute e le menzogne di una proprietà che ha preso in giro tutti per mesi perdendo solo tempo prezioso.
La nostra solidarietà, il nostro pensiero e la nostra vicinanza vanno a tutte le lavoratrici e i lavoratori che abbiamo conosciuto e con i quali abbiamo manifestato in questi mesi la disapprovazione nei confronti dei vertici del gruppo e la preoccupazione per il futuro di una azienda cosi importante per il nostro territorio.

Gazzetta di Reggio:

L'informazione di Reggio Emilia
Il Resto del Carlino:

martedì 9 marzo 2010

MENTRE LA DESTRA DISCUTE DI LISTE...


.... nel paese continua la crisi.

E' di oggi la notizia della Comer Industries Spa (di cui abbiamo parlato alcuni mesi fa), la quale, nel corso degli incontri previsionali 2010, ha illustrato alle rappresentanze sindacali una situazione nella quale è prevista una eccedenza di personale pari a 168 unità, suddivise tra i 5 stabilimenti di Cavriago, Reggiolo, Moglia e Pegognaga.

L'azienda ha descritto una situazione produttiva in linea con quella prodottasi nel corso dell’anno precedente per quanto riguarda le produzioni e gli stabilimenti dell’area reggiana-mantovana.

I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno concordato un primo incontro per venerdì 12 marzo al fine di poter affrontare quella "delicatissima" situazione e di poter predisporre la strumentazione utile in vista del prossimo esaurirsi delle 52 settimane di Cigo. (Fonte Reggio24ore)

Intanto sul fronte Mariella Burani si ritorna a parlare di concordato preventivo per evitare l'amministrazione straordinaria.

Gazzetta di Reggio:
Resto del Carlino:
L'Informazione di Reggio Emilia:

giovedì 4 marzo 2010

CRISI BURANI: COMUNICATO STAMPA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI

Noi dipendenti di Mariella Burani siamo a qui a manifestare oggi per chiedere a gran voce di garantire la continuità lavorativa, che solo l'approvazione dell'amministrazione straordinaria può consentire.
Alla luce degli eventi delle ultime settimane e dopo la messa in liquidazione dell'Azienda, sappiamo che questo è l'unico modo per salvare il posto di lavoro, perciò chiediamo anche il sostegno delle istituzioni, dei sindacati, del ministero e di tutti gli enti che possano intervenire per sostenerci in questo momento difficile.
Si parla spesso dei numeri che hanno generato questa situazione, dei milioni di debiti che hanno portato al tracollo di questa azienda, ecco noi vorremmo aggiungere a quei numeri anche i nostri: più di 2000 dipendenti in tutto il gruppo, 210 nella sola sede di Cavriago e vorremmo sottolineare che più di 2000 persone, più di 2000 famiglie sono legate al destino di questo gruppo.
Non possiamo rimanere a guardare questi giochi di denaro senza dare rilievo al fatto che in realtà qui si gioca sulla pelle di centinaia di lavoratori, sulla nostra pelle.
Dare rilievo alla questione sociale e umana che questa situazione comporta è ciò che stiamo cercando di fare, speriamo di essere ascoltati

martedì 2 marzo 2010

CRISI BURANI: GIOVEDI' 4 MARZO SCIOPERO!

Ormai tutte le carte sono scoperte e in tavola. A poco servono le dichiarazioni della stilista - brand che sostiene di non avere portato capitali all'estero: l'azienda verrà commissariata, sotto il peso di centinaia di milioni di euro di debito e noi siamo però certi che, nonostante il crack dell'azienda, nessun componente della famiglia si metterà in fila ai centri per l'impiego o tantomento frequenterà corsi di formazione per riqualificarsi professionalmente. Il capitale privato per assicurarsi un futuro agiato, che sia all'estero o in italia poco importa, loro, gli astuti manager creativi, l'hanno messo da parte.
Diverso è il discorso dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo, ora in attesa della Prodi-bis e giustamente preoccupati per il futuro, che hanno proclamato 4 ore di sciopero per giovedi 4 marzo con presidio davanti all'ingresso dell'azienda.
Non mancheremo, ancora una volta, per portare il nostro sostegno, la nostra solidarietà e per esprimere il nostro sdegno nei confronti di una proprietà irresponsabile che ha preso in giro tutti, a partire dai lavoratori e dalla comunità Cavriaghese.

venerdì 26 febbraio 2010

CRISI BURANI: LA SVOLTA

Fonte: www.reggio24ore.com
Svolta decisiva per le sorti di Mariella Burani Fashion Group: nella serata di giovedì 25 febbraio tutti i componenti del consiglio di amministrazione hanno rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico, così come Giuseppe Leoni dalla carica di sindaco e Giuseppe Gullo dalla funzione di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari.

Durante la medesima seduta lo stesso consiglio ha accertato la causa di scioglimento della società convocando di conseguenza l’assemblea dei soci per il giorno 29 marzo (e il 30 in seconda convocazione) allo scopo di nominare i liquidatori.

Questa risoluzione sospende di fatto le attività volte alla presentazione di una istanza di concordato preventivo, mentre rimane valida la data del 16 marzo fissata dal tribunale di Reggio per la decisione riguardante l'ipotesi di amministrazione controllata.

Vignetta by Tritatutto.

giovedì 18 febbraio 2010

IL PARTITO CHE VOGLIAMO

Sul fronte Mariella Burani Fashion Group la notizia di oggi sono le dimissioni di Walter Burani dalla Presidenza del CDA dell'azienda.
Oggi però ci vogliamo concentrare su un fatto positivo:
negli stabilimenti della ex Sadon di Vetto (di cui ci siamo occupati nei mesi scorsi) è ripresa la produzione.
Gli oltre 80 lavoratori che hanno ripreso a lavorare (la ditta è stata rilevata dal Gruppo Rondine spa), per ora turnandosi in base a contratti di solidarietà, oggi ringraziano chi li ha aiutati.
E ringraziano anche Rifondazione Comunista: per aver organizzato banchetti per raccogliere generi alimentari e di prima necessità per i dipendenti impegnati in un presidio allo stabilimento che durava per l'intera giornata per 60 giorni.
Bravi a tutti i compagni che si sono dati da fare per sostenere i lavoratori in lotta: è questo il partito che vogliamo!

NON UN POSTO DI LAVORO IN MENO!

Sabato saremo a Cavriago alla manifestazione per la difesa dei posti di lavoro del gruppo Mariella Burani. E' infatti fondamentale un'iniziativa comune dei lavoratori, delle forze politiche politiche e sociali, delle istituzioni locali e di tutti coloro che rifiutano - di fronte alla crisi - di diventare "invisibili". La gestione scellerata del gruppo Burani e il fallimento della holding mettono a repentaglio più di 2000 posti di lavoro. E' per questo che riteniamo necessario arrivare in tempi brevi al commissariamento della società per rilanciare il piano industriale e la produzione del gruppo. L'Assessore regionale alle Attività Produttive Campagnoli ha sottolineato, nei giorni scorsi, l'opportunità dell'amministrazione straordinaria e la possibilità concreta di un rilancio produttivo. Bene, ora chiediamo che alle parole seguano i fatti e che ognuno faccia la propria parte. E vogliamo anche ribadire che è allucinante che, a fronte di crisi aziendali che sono drammaticamente all'ordine del giorno, il governo non stia facendo nulla di nulla per i lavoratori. Per tutto questo noi ci saremo.

Nando Mainardi - segretario Prc Emilia-Romagna

Mirco Tincani - segretario Prc Federazione Reggio Emilia

Luca Brami segretario Prc circolo di Cavriago

mercoledì 17 febbraio 2010

CRISI MARIELLA BURANI: RASSEGNA STAMPA

Lunedi sera (15 febbraio) consiglio comunale aperto sulla crisi dei burani, oltre al fatto della manifestazione che abbiamo già riportato ieri sono successe molte altre cose , vediamo cosa dicono oggi di giornali

La Gazzetta di Reggio:

Il Resto del Carlino:

L'Informazione di Reggio Emilia:


Il Giornale di Reggio:

mercoledì 10 febbraio 2010

CRISI BURANI: RASSEGNA STAMPA

Pubblichiamo gli articoli di oggi relativi al caso Mariella Burani. Venerdì 12 febbraio è la data ultima per la ricapitalizzazione. La famiglia manterrà le promesse fatte ormai diversi mesi fa?

Giornale di Reggio:


Gazzetta di Reggio:

giovedì 4 febbraio 2010

CRISI BURANI: RASSEGNA STAMPA

Pubblichiamo gli articoli di oggi relativi al caso Mariella Burani:
il debito certificato è salito a quasi 500 milioni di euro e mentre si parla di un presunto conto alle isole Cayman i Pubblici Ministeri dichiarano che "Dai legali della Burani Designer Holding sono arrivate prospettive di volontà che allo stato sembrano solo velleità".
Reggio 24 ore scrive: il bubbone di Cavriago sta per esplodere.
Chi sono i responsabili di questo disastro?
Chi pagherà questa volta?

La Gazzetta di Reggio:
Il Resto del Carlino:
L'Informazione di Reggio Emilia: