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giovedì 18 febbraio 2010

IL PARTITO CHE VOGLIAMO

Sul fronte Mariella Burani Fashion Group la notizia di oggi sono le dimissioni di Walter Burani dalla Presidenza del CDA dell'azienda.
Oggi però ci vogliamo concentrare su un fatto positivo:
negli stabilimenti della ex Sadon di Vetto (di cui ci siamo occupati nei mesi scorsi) è ripresa la produzione.
Gli oltre 80 lavoratori che hanno ripreso a lavorare (la ditta è stata rilevata dal Gruppo Rondine spa), per ora turnandosi in base a contratti di solidarietà, oggi ringraziano chi li ha aiutati.
E ringraziano anche Rifondazione Comunista: per aver organizzato banchetti per raccogliere generi alimentari e di prima necessità per i dipendenti impegnati in un presidio allo stabilimento che durava per l'intera giornata per 60 giorni.
Bravi a tutti i compagni che si sono dati da fare per sostenere i lavoratori in lotta: è questo il partito che vogliamo!

giovedì 5 novembre 2009

CON I LAVORATORI DELLA SADON

Questa mattina la Brigata di Solidarietà Attiva e il Partito della Rifondazione Comunista hanno attivato, in Piazza Caduti di Legoreccio a Vetto, un punto di raccolta per sostenere il presidio e le famiglie dei lavoratori della Sadon.

140 lavoratrici e lavoratori
, tra Vetto e Casalgrande, sono da settembre senza stipendio. La loro azienda, la Sadon, è in regime di concordato.

Dal 29 ottobre i lavoratori sono in agitazione ed hanno deciso di bloccare l'attività produttiva e l'accesso allo stabilimento di Vetto attuando un presidio permanente davanti ai cancelli.
Dal 2 novembre il blocco è stato esteso anche allo stabilimento di Casalgrande.
La proprietà dopo aver mentito sulla situazione economica e finanziaria non intende dare visione delle carte del concordato e fa mancare informazioni circa i possibili acquirenti.
È ora necessario attivarsi per consentire ai lavoratori di ricevere gli stipendi arretrati e un reddito in futuro, senza aspettare i tempi classici del regime concordatario (marzo-aprile 2010!).
Occorre anche che la proprietà renda pubblici tutti gli atti relativi al concordato e chiarisca se esistono eventuali soluzioni future per la sopravvivenza della Sadon e la salvaguardia dei posti di lavoro .

Il blocco dei licenziamenti, l'estensione della cassa integrazione a tutti i lavoratori e le lavoratrici che perdono il posto di lavoro, la creazione di un salario sociale per i disoccupati, la richiesta di un aumento salariale e pensionistico generalizzato, la lotta alla precarietà sono i punti principali della nostra proposta e delle nostre rivendicazioni.

Il PRC-SE e la Brigata di Solidarietà Attiva di Reggio Emilia invitano tutti i lavoratori e le lavoratrici della provincia a sostenere le lotte dei lavoratori della Sadon.

martedì 3 novembre 2009

LA CRISI E' (IN)FINITA?

L'ineffabile presidente del consiglio ha comunicato più volte che la crisi è finita, si vede la luce in fondo al tunnel. Ma è davvero cosi?
Forse la crisi è finita per gli speculatori. E' di oggi la notizia: oro alle stelle, azioni in rialzo, bancheri che si spartiscono (nuovamente) maxi bonus. L'ombra di una nuova bolla all'orizzonte...
Forse la crisi è finita per gli evasori fiscali: solo al Credem sono entrati 400 milioni di euro grazie allo scudo fiscale.
Sicuramente però la crisi non è finita per i lavoratori che, lo ricordiamo, rappresentano quasi l'80% delle tasse pagate in italia.
La cassa integrazione ogni mese batte il record stabilito nel mese precedente, in molti casi si sta esaurendo o si è già esaurita e molti lavoratori non ce la fanno più.
A Cavriago è il caso della Comer Indusries dove alcuni lavoratori in cassa da mesi il 31 ottobre hanno organizzato una raccolta di alimenti al Conad "Le Querce".
In Val d'enza c'è poi il caso della Sadon, discusso pochi giorni fa in Provincia. Sempre a Cavriago è sempre più incerta la situazione sul gruppo Mariella Burani.
Dopo anni di turbocapitalismo finanziario si è arrivati al dunque: il 16 novembre in caso di mancato intervento delle banche o di un partner industriale saranno guai e non è difficile ipotizzare che, nel caso, a pagare il prezzo più alto sarano i lavoratori del gruppo.