
In questi giorni assistiamo al progressivo
smantellamento della scuola pubblica, primo fondamentale tassello di un
disegno politico criminale di più ampio respiro che punta verso la
privatizzazione di tutti ciò che è pubblico (prossimamente, la sanità) e, sfruttando la potenza di fuoco mediatica a disposizione, punta a fare passare questo disegno
tra gli applausi compiaciuti dei più.
Grembiulino, maestro unico, voto in condotta sono le portate che puntualmente le destre preparano al
cittadino/telespettatore, condendo i piatti con le spezie sempre pronte alluso del (mezzo) ministro
Brunetta (fannulloni!), tra i sorrisi dei presunti
giornalisti televisivi, in realtà
camerieri del potere, portano chi ascolta a pensare alla propria
esperienza individuale, al proprio passato scolastico e perché no a quella volta in cui si è andati in un qualsiasi Ente Locale e il dipendente non cera (a chi non è capitato?).
Ecco che
scatta quindi l'assenso, al grido de "
gli insegnanti devono lavorare di più" e "
anche io ho studiato con il maestro unico" si fa passare e si appoggia una legge che di fatto
sacrifica il futuro del paese sull'altare dell'aziendalismo.

E ancora il tema dell'
individualismo ormai fortemente radicato nella popolazione a prevalere, è
il disegno collettivo che cede il passo all'io, è
il lavoratore privato nel proprio salotto che prende posizione
contro i lavoratori pubblici indistintamente, è l'immediato (fare cassa) contro il futuro (istruzione pubblica imparziale).
Occorre una
grande presa di coscienza in questo paese sempre più sull'orlo del baratro.
Il tentativo, già in corso, di
criminalizzare il movimento studentesco (brodo di coltura del terrorismo, spacca vetrine…) dimostra che si può ancora disturbare il manovratore.
Una forte mobilitazione, studenti, lavoratori, insegnanti, partiti, associazioni, gruppi apartitici e perché no, i quesiti referendari.
Dal canto nostro
appoggeremo tutto quello che ci sarà possibile appoggiare in questo senso.
Nella speranza,
anche a Cavriago, di crescere e diventare sempre di più.