mercoledì 11 febbraio 2009

VENERDI' 13 FEBBRAIO


Funzione Pubblica e FIOM, le due categorie più importanti della CGIL, incrociano nuovamente le braccia e scendono in piazza, contro i tagli del governo, contro le inesistenti misure anticrisi, contro l'accordo separato sui contratti recentemente firmato dai CISL, UIL e UGL..
Perché contro?
Contro perché le misure varate dal trio di ministri Tremonti - Gelmini - Brunetta tagliano i fondi per il Pubblico Impiego, riducono le possibilità di lavoro, tagliano il personale, umiliano i dipendenti con misure da arresti domiciliari.
Contro perché la crisi è spaventosa, la produzione e i consumi sono in picchiata e chi ne fa le spese sono i lavoratori (i profitti, invece, continuano ad essere tutelati). Anche la Provincia di Reggio Emilia è fortemente colpita.
Interi settori sono in ginocchio: sono oltre 10.000 i lavoratori in cassa integrazione, lavoratori che, come tutti sanno, sono paradossalmente da considerarsi privilegiati perchè possono godere di un ammortizzatore sociale.
Un intero esercito di precari, lavoratori interinali, a tempo determinato, soci di cooperative, partita iva si trova letteralmente in mezzo alla strada. Davanti a questo sfascio sociale il governo non fa nulla. Nulla.
Contro perchè l'accordo separato firmato da CISL - UIL e UGL è una vergogna civile e morale in un paese che negli anni 70 era un faro nel mondo per le conquiste e diritti dei lavoratori e che negli ultimi 30 anni (con la grave responsabilià di sindacati concertativi e politicanti pseudo riformisti) ha ceduto praticamente tutto quello che aveva al profitto. Un accordo che punta a demolire il contratto collettivo nazionale (meno soldi di base per tutti) prometendo una restituzione attraverso la contrattazione di secondo livello (la produttività, dicono, sarò premiata, ma in quante aziende c'è adesso? in quante ci sarà dato che non è obbilgatorio? quanti lavoreranno di più?). Nei fatti un ritorno al cottimo.
Nei fatti un ulteriore, ennesimo, spostamento di denaro dagli stipendi verso il profitto.

A favore di questo sciopero è Rifondazione Comunista, locale come nazionale, che ne condivide in pieno le ragioni e le richieste e da il suo, seppur piccolo, sostegno e appoggio ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali.

Strana è la posizione del Partito Democratico: Veltroni ha sguinzagliato un pool composto da Letta, Damiano e Treu per convincere la CGIL a tornare sui suoi passi e firmare l'accordo sul rinnovo dei contratti.
L'anima riformista bussa di nuovo alla porta di Confindustria?



Per approfondire: http://www.unitanticrisi.it/

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/71462/%E2%80%9CDavanti_alla_crisi_%C3%A8_necessaria_una_grande_mobilitazione_unitaria_di_massa%E2%80%9D_

Il solito "Maanchismo". Siamo vicini ai lavoratori che scioperano ma invitiamo la CGIL a tornare sui suoi passi per la riforma dei contratti!